Ammortamento

Si definisce “ammortamento” quel processo contabile che permette di ripartire il costo sostenuto per l’acquisto di un bene (cespite) su più esercizi, in base alla stima della vita utile del bene stesso. Il calcolo dell’ammortamento è disciplinato dalla norma civilistica (articolo 2426, comma 1 del Codice Civile) e dalla norma fiscale (articolo 102, commi 1, 2, 4 e 5 del TUIR).

 

 

Come si calcola l’ammortamento

Tramite l’ammortamento, il costo di un bene pluriennali (cespite o bene ammortizzabile) viene ripartito in quote di competenza attribuite a ogni esercizio contabile. La frazione di costo da attribuire ad un determinato esercizio è detta quota di ammortamento e concorre alla formazione del risultato d’esercizio.

L’ammortamento dei cespiti aziendali può essere calcolato seguendo varie metodologie. Le più comuni sono le seguenti:

  • Ammortamento a quote costanti: il costo del bene viene diviso per gli anni di vita utile del bene;
  • Ammortamento a quote decrescenti: le quote vengono calcolate in modo diverso, con una percentuale decrescente sul costo del bene oppure tramite l’applicazione di un logaritmo. In ogni caso il bene viene ammortizzato nel primo anno con una quota maggiore che piano piano decresce negli anni calcolati di vita utile del bene stesso.
  • Ammortamento a quote variabili: con questo metodo si determinano le quote di ammortamento da imputare per ogni esercizio sulla base di indici quantitativi come la quantità di produzione o le ore di lavoro effettivamente rilevate nell’esercizio, in rapporto ai valori totali (produzione o ore lavoro) che si presume possano essere effettuate nel corso della vita utile dell’impianto.