Conto (o Mastrino)

Si definisce “conto” o “mastrino” (in ragioneria) un oggetto contabile sul quale vengono rilevate le scritture contabili, ovvero vengono riportate tutte le variazioni quantitative subite dall’oggetto stesso. L’insieme di tutti i conti aziendali costituisce il Piano dei conti. Ciascun conto ha una denominazione e un codice alfanumerico che lo contraddistinguono e ne agevolano la ricerca e l’individuazione. Solitamente, la denominazione riporta la dicitura “c/” seguita dall’oggetto: ad esempio “0111025 Merci c/Acquisti”. 

 

Cos’è un Conto o un Mastrino

La parola conto deriva da computare ossia “calcolare, fare il conto di qualche cosa“: da qui, il conto o mastrino serve proprio a calcolare il valore di un oggetto contabile in un determinato momento, in base alle variazioni che esso ha subito. Questo valore è espresso in valuta di bilancio (in Italia corrisponde all’euro).

I conti possono appartenere a due categorie:

  • conti numerari o conti finanziari registrano i movimenti di liquidità, i crediti e i debiti;
  • conti economici registrano i costi e i ricavi e le variazioni di capitale.

Nella gestione a partita doppia, la sezione sinistra del conto è denominata Dare (D), al sezione di destra è denominata Avere (A). Vengono raccolti nella colonna di sinistra i valori di ordine dare e in quella di destra i valori di ordine avere.

 

Dare e Avere: esempio conto partita doppia

Dare e Avere: esempio conto partita doppia

 

 

Stampa del Mastrino

Nella pratica quotidiana, il “mastrino” un insieme di scritture contabili omogenee relative ad un determinato conto, sul quale vengono iscritti il valore iniziale e le variazioni quantitative subite in un determinato periodo di tempo, prodotte dalle operazioni aziendali. La stampa mastrini permette di ottenere un dettaglio di ogni conto, ovvero l’elenco dei movimenti registrati sul conto in un periodo selezionato. In base alla forma, può essere:

 

  • Conti a due sezioni: prevedono due colonne Dare e Avere e le descrizioni per ciascuna registrazione. Le sezioni possono essere:
    • a sezioni contrapposte quando le descrizioni sono separate si dicono (descrizione – Dare – descrizione – Avere

      Esempio di conto a sezioni divise e contrapposte

      Esempio di conto a sezioni divise e contrapposte

    • a  sezioni accostate quando le descrizioni sono incolonnate (Descrizione – Dare – Avere);

      Esempio di conto a sezioni divise e accostate

      Esempio di conto a sezioni divise e accostate

 

  • Conti a una sezione (forma scalare): dove c’è solo una colonna e i valori sono riportati con segno opposto.

    Esempio di conto a forma scalare o ad una sezione

    Esempio di conto a forma scalare o ad una sezione

 

 

Terminologia relativa ai conti in contabilità

Relativamente ai conti contabili, si utilizzano i termini:

  • accendere o aprire un conto significa effettuare la prima registrazione;
  • chiudere o spegnere un conto significa calcolare i totali delle due sezioni, ricavarne la differenza che equivale al saldo che poi va iscritto nella colonna dove il totale è minore in modo tale da portare il conto stesso in pareggio;
  • tenere un conto significa registrare tutte le variazioni che si verificano in un determinato periodo di tempo;
  • addebitare un conto significa inserire un valore nella colonna Dare;
  • accreditare un conto significa inserire un valore nella colonna Avere;
  • stornare un conto significa eliminare da un conto un determinato valore per riportarlo in un altro conto;
  • saldo del conto è la somma algebrica tra il totale del Dare e il totale dell’Avere del conto; il saldo può essere positivo quando Avere > Dare; al contrario il saldo è negativo. Il saldo va iscritto nella sezione dove il totale è minore in modo tale da portare il conto in pareggio.