Dichiarazione IVA 2023 omessa o non congrua: cosa fare

Dichiarazione IVA 2023

La Dichiarazione IVA è un adempimento fiscale obbligatorio che richiede l’invio di un apposito prospetto all’Agenzia delle Entrate entro una scadenza prestabilita. Dopo questa data, l’Agenzia fa un controllo incrociato con le informazioni in suo possesso e i dati arrivati dai contribuenti, e rileva eventuali casistiche legate alla mancata presentazione della dichiarazione oppure a importi non congruenti.

Per sollecitare e favorire  l’adempimento fiscale spontaneo l’Agenzia a giugno ha emesso un provvedimento per quei soggetti che non risultano in regola con la dichiarazione IVA 2023. Questi contribuenti riceveranno delle lettere di compliance per regolarizzare la loro posizione IVA.

In questo articolo vediamo cosa fare in caso di dichiarazione IVA tardiva o non corretta.

 

Dichiarazione IVA: un adempimento fiscale annuale

La dichiarazione IVA è un documento fiscale che ogni anno deve essere presentato dai soggetti passivi che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi soggetti all’IVA. Contiene tutte le informazioni relative alle operazioni effettuate nel periodo di riferimento, come il totale delle operazioni imponibili, l’IVA dovuta e l’IVA detraibile.

Attraverso la dichiarazione IVA, i contribuenti forniscono all’Agenzia delle Entrate le informazioni necessarie per calcolare l’ammontare dell’IVA a debito o dell’IVA a credito. Deve essere presentata entro il termine previsto dalla legge, che di solito è il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Per l’anno di imposta 2022 questa scadenza è stata prolungata al 2 maggio 2023.

 

Alert dell’Agenzia delle Entrate

Scaduto il termine per la presentazione della dichiarazione IVA, l’Agenzia delle Entrate, incrociando i dati in suo possesso (ad esempio fatture elettroniche, corrispettivi giornalieri, ecc.) con quelli dichiarati, verifica:

  • se la presentazione della dichiarazione per l’anno fiscale 2022 è stata omessa;
  • se la dichiarazione è stata presentata senza il quadro VE: questa è una sezione della dichiarazione IVA in cui vanno riportati gli importi delle operazioni imponibili, distinti per aliquote d’imposta che risultano dal registro delle fatture emesse. In altre parole, il quadro VE è il modulo in cui si riportano le operazioni attive effettuate dal contribuente ovvero le vendite di beni e servizi soggetti ad IVA;
  • se la dichiarazione riporta il quadro VE, ma contiene importi relativi alle operazioni attive dichiarate inferiori a 1000 euro e questo importo risulta minore rispetto all’ammontare delle cessioni di beni e/o prestazioni di servizi rilevanti ai fini IVA effettuate dal contribuente nello stesso periodo d’imposta. In altre parola il valore delle operazioni dichiarate come attive è inferiore rispetto al totale delle vendite e/o prestazioni di servizi soggetti all’IVA risultante dai database dell’Agenzia, durante lo stesso periodo fiscale.

A seguito dell’aumento delle irregolarità fiscali rilevate, l’Agenzia ha emanato il provvedimento nr 210441 del 13 giugno 2023 con il quale mette in atto quanto disposto dell’articolo 1, commi da 633 a 636, della L. 190/2014 ossia vengono definite le modalità per mettere a disposizione del contribuente tutte le informazioni relative ai dati presenti nei propri sistemi e quelli dichiarati o non dichiarati e sollecitare la regolarizzazione della posizione IVA dello stesso.

Come di norma, è previsto l’invio di comunicazioni per i soggetti IVA non in regola dove l’Agenzia spiega quanto rilevato e come fare per fornire informazioni o completare la dichiarazione inviata.

 

La comunicazione dell’anomalia

Il provvedimento dell’Agenzia stabilisce che la comunicazione di avviso sarà inviata tramite casella di PEC al domicilio digitale del contribuente. La comunicazione contiene i seguenti dati:

  • codice fiscale e denominazione/cognome e nome del contribuente;
  • numero identificativo e data della comunicazione, codice atto e periodo d’imposta;
  • data e protocollo telematico della dichiarazione IVA trasmessa per il periodo di imposta 2022;
  • data di elaborazione della comunicazione, nel caso di mancata presentazione della dichiarazione IVA entro i termini prescritti.

Questi dati verranno inviati telematicamente e per conoscenza anche alla Guardia di Finanza. Inoltre saranno consultabili nell’area riservata del Cassetto fiscale e in Fatture e Corrispettivi.

Vediamo un esempio di lettera compliance per mancata presentazione delle dichiarazione IVA:

Agenzia delle Entrate: lettera compliance per mancata presentazione dichiarazione IVA

Agenzia delle Entrate: esempio di lettera di compliance per mancata presentazione dichiarazione IVA

 

Cosa fare per regolarizzare la posizione IVA

Una volta ricevuta la comunicazione, è importante sapere cosa fare. Secondo il provvedimento 210441/2023, non è consentito rispondere alla PEC ricevuta. Occorre seguire le indicazioni contenute nella comunicazione: gli interessati, compresi i loro intermediari, hanno la possibilità di chiedere informazioni o segnalare all’Agenzia eventuali circostanze, elementi e fatti sconosciuti.

L’Agenzia permette così agli utenti di avere dati utili per presentare la dichiarazione IVA oltre il termine ordinario (che per il 2023 era il 2 maggio) oppure conoscere quali dati correggere. In questo modo il contribuente si mette in regola tramite il ravvedimento operoso. L’unica eccezione riguarda il fatto che il soggetto IVA abbia ricevuto una notifica di liquidazione, erogazione di sanzioni, accertamento o ricevimento di comunicazioni di irregolarità (in sostanza accertamento di evasione fiscale in atto).

Dichiarazione IVA 2023 omessa

Nel caso in cui la dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2022 sia stata omessa, è possibile ricorrere alla regolarizzazione presentandola entro 90 giorni a partire dal 30 aprile 2023, quindi entro il 29 luglio, e beneficiare di sanzioni ridotte.

Dichiarazione IVA 2023 senza il quadro VE

Se invece la dichiarazione è stata presentata, ma è stato omesso il quadro VE oppure nel quadro VE sono stati dichiarati dati incongrui, è possibile mettersi in regola utilizzando il ravvedimento operoso entro lo stesso termine dell’omissione ossia entro il 29 luglio 2023, avendo sempre una riduzione della sanzione in base al tempo trascorso dalla commissione delle violazioni.

 

Gestione contabile per essere in regola: alcuni consigli

Per evitare di incorrere in questi problemi di omissione o dati mancanti o non completi, le imprese o i professionisti che sono tenuti a presentare la dichiarazione IVA, possono seguire alcuni utili consigli.

Software di contabilità attendibile e semplice

È fondamentale organizzare accuratamente tutti i documenti contabili e finanziari relativi alla propria attività aziendale. Tutte le transazioni aziendali devono essere puntualmente registrate. L’utilizzo di un software contabile affidabile semplifica notevolmente il processo di dichiarazione IVA, purché sia sempre aggiornato alle modifiche delle normative fiscali. Questi software automatizzano gran parte dei calcoli e delle procedure, riducendo il rischio di errori umani. Occorre ovviamente scegliere un software adatto alle proprie specifiche aziendali. Anche un sistema di archiviazione digitale può semplificare il processo di gestione dei documenti e garantire che tutto sia facilmente accessibile al momento della dichiarazione.

L’aiuto del commercialista

La consulenza di un commercialista esperto in materia fiscale è fondamentale per garantire la corretta presentazione della dichiarazione IVA. Questi professionisti sono dotati di software fiscali in grado di elaborare ogni dichiarazione richiesta per i vari adempimenti, garantendo il rispetto delle norme e minimizzando il rischio di incorrere in sanzioni.

 

Fonti articolo
AGENZIA DELLE ENTRATE | Provv. 210441/2023
GAZZETTA UFFICIALE | L 190/2014

 



 

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