Fattura elettronica prestazioni sanitarie: proroga al 2024

Fatturazione Elettronica

Medici e operatori sanitari in generale potranno attendere ancora tutto il 2023 per adeguarsi alla fatturazione elettronica: è quanto deciso dal Decreto Milleproroghe emanato a dicembre e convertito in legge a febbraio 2023. Tutte le prestazioni sanitarie che vengono gestite con il Sistema Tessera Sanitaria (STS) saranno abilitate ad emettere fatture elettroniche nel 2024. Pertanto per il 2023 i soggetti che hanno l’obbligo di inviare i dati al Sistema TS devono emettere le loro fatture in formato cartaceo e continuare a trasmettere i dati al STS secondo le modalità consuete.

In questo articolo vediamo cosa succederà per il 2023 per questi soggetti IVA e come funziona in generale l’invio dei dati delle prestazioni sanitarie.

 

Proroga fattura elettronica sanitaria per tutto il 2023

Il Decreto Milleproroghe, in sede di conversione in legge (L. 14/2023), ha prorogato il divieto di emettere fatture elettroniche a fronte di prestazioni sanitarie per i soggetti che sono tenuti all’invio dei dati al Sistema TS, per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi. Il divieto era stato sancito dal DL 119/2018 che aveva stabilito che, per i periodi d’imposta 2019-2020-2021, non si dovesse emettere fattura elettronica per le prestazioni sanitarie. Poi il Decreto Fisco-Lavoro aveva ulteriormente prorogato il divieto per tutto il 2022. I dati fiscali, che vengono trasmessi al Sistema TS, restano a disposizione della Pubblica Amministrazione per l’applicazione delle imposte e, in forma aggregata, per il monitoraggio della spesa sanitaria pubblica e privata nel suo complesso.

 

Fattura elettronica e prestazioni sanitarie: il perché dell’esonero

Quando nel 2019 la fatturazione elettronica tra privati è diventata obbligatoria, sono state esonerate alcune categorie. Come mai quindi le prestazioni sanitarie sono state esonerate dall’obbligo di emettere fattura elettronica? La motivazione risiede nel divieto del Garante della Privacy che ha rilevato forti criticità sull’invio dei dati riguardanti la salute dei cittadini. La considerazione era che nella fatture viene spesso indicata dettagliatamente la descrizione della prestazione (si consideri ad esempio la necessità di farlo per poter usufruire di assicurazioni o di garanzie varie), pertanto la trasmissione di questi dati viola la legge sul trattamento dei dati personali.

 

Prestazioni sanitarie: la comunicazione dei dati al STS

Quando un cittadino italiano paga una prestazione sanitaria, l’operatore sanitario che riceve il pagamento (farmacia, medico, eccetera) deve avviare il seguente processo:

  1. inviare i dati al Sistema Tessera Sanitaria entro determinate scadenze; queste sono state recentemente riviste dal MEF che in un suo recente decreto (27 dicembre 2022) ha stabilito quanto segue:
    • per le spese sanitarie sostenute nel primo semestre 2023 (gennaio-giugno), la data di scadenza di invio dati è il 30 settembre 2023;
    • per le spese sanitarie sostenute nel secondo semestre 2023 (luglio-dicembre), la data di scadenza di invio dati è il 31 gennaio 2024;
    • per le spese sanitarie sostenute dal 1 gennaio 2024 i dati devono essere trasmessi mensilmente entro la fine del mese successivo a quello in cui le spese sono state sostenute.
  2. il Sistema TS invia poi questi dati all’Agenzia delle Entrate, per ogni soggetto e in base alla tipologia di spesa (farmaci, prestazioni mediche, eccetera);
  3. questi dati che l’Agenzia riceve vengono poi messi a disposizione di ogni cittadino nella precisa sezione della dichiarazione dei redditi precompilata, dove verrà calcolato l’importo totale delle spese sanitario che il cittadino ha effettuato nell’anno e che sono valide ai fini della detrazione IRPEF.

 

Fonti articolo
GAZZETTA UFFICIALE | L 14/2023
GAZZETTA UFFICIALE | L 215/2021
GAZZETTA UFFICIALE | DL 119/2018
GAZZETTA UFFICIALE | DM del 27/12/2022



 

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