Impresa 4.0: Nuova Sabatini 2018 (Beni Strumentali)

Impresa 4.0 Beni strumentali o Nuova Sabatini

La Nuova Sabatini, detta anche “Beni Strumentali” o Sabatini ter, fa parte degli incentivi previsti nel Piano impresa 4.0 e permette a micro, piccole e medie imprese (mPMI) di richiedere dei finanziamenti agevolati per acquistare o acquisire in leasing beni quali macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

E’ stata istituita per la prima volta nel 2013 con il decreto legge n. 69 e ha come principale obiettivo quello di facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo italiano.
Per questa agevolazione, prorogata dalla Legge di Stabilità 2017 (Legge 232/2016) fino al 31.12.2018, lo stanziamento del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), per tutto il 2018, è pari a 33 milioni di euro.

Le imprese possono richiedere i finanziamenti agevolati Nuova Sabatini per tutto il 2018 oppure fino ad esaurimento risorse stanziate: ciò comporta che il periodo si potrebbe prolungare oppure, esaurendosi le risorse, è possibile che non sia più possibile l’accesso anche se l’anno non è finito.

In questo articolo parleremo di:

Nuova Sabatini: cos’è

Sostanzialmente la Nuova Sabatini è un contributo erogato dallo Stato per una copertura parziale degli interessi maturati a seguito di un finanziamento stipulato esclusivamente per l’acquisto o acquisizione (leasing) di beni strumentali nuovi.

I finanziamenti, erogati da banche o intermediari finanziari che aderiscono ad apposite convenzioni tra ABI, CDP e MISE, devono avere un importo minimo di € 20.000 e un importo massimo di € 2 MLN. Possono coprire anche il 100% del valore degli investimenti e in parte possono essere assistiti dal Fondo centrale di garanzia (al massimo fino all’80% del valore del prestito richiesto).

L’agevolazione prevede:

  • un contributo del 2,75% all’anno per gli investimenti ordinari (nuovi macchinari, impianti e attrezzature)
  • un contributo del 3,57% all’anno (quindi una maggiorazione del 30% sul precedente) per gli investimenti in tecnologie digitali (inclusi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification) e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti

Il finanziamento deve avere una durata massima di cinque anni.
Gli investimenti, ai fini dell’ammissibilità, devono avere le seguenti destinazioni:

  • creazione di una nuova unità produttiva
  • ampliamento di una unità produttiva esistente
  • diversificazione della produzione di uno stabilimento
  • cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente
  • acquisizione degli attivi direttamente connessi ad una unità produttiva, nel caso in cui l’unità produttiva sia stata chiusa o sarebbe stata chiusa qualora non fosse stata acquisita e gli attivi siano acquistati da un investitore indipendente

I soggetti beneficiari

Per usufruire della Nuova Sabatini Beni Strumentali occorre essere una micro, piccola o media impresa presente sul territorio italiano. Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione dei seguenti:

  • attività finanziarie e assicurative
  • attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione

Non sono ammesse le imprese che siano in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali oppure che abbiano in passato avuto aiuti classificati illegali o incompatibili dalla Commissione europea e che successivamente non sono stati rimborsati.

Nuova Sabatini: come funziona

Per accedere a questo finanziamento occorre seguire un iter ben preciso:

» Presentazione della domanda di accesso al contributo: entro il 31 dicembre 2018, le PMI che intendono avvalersi di questo strumento, dovranno presentare insieme alla richiesta di finanziamento, effettuata alla banca o all’intermediario finanziario, la domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge. La domanda va compilata in formato elettronico e va inserita la firma digitale e inviata tramite posta PEC alla banca a cui si è richiesto il finanziamento.

» Inoltro domanda al MISE: ricevuta la domanda di accesso, la banca verifica la regolarità formale e la completezza della documentazione trasmessa dalla PMI, nonché la sussistenza dei requisiti di natura soggettiva relativi alla dimensione di impresa e, sulla base delle domande pervenute, trasmette al MISE la richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo

» Decisione erogazione del finanziamento: la banca, dopo aver ricevuto la conferma da parte del Ministero della disponibilità, totale o parziale, delle risorse erariali da destinare al contributo, può decidere se concedere o meno il finanziamento alla PMI mediante l’utilizzo della provvista costituita presso Cassa depositi e prestiti S.p.A., ovvero mediante diversa provvista

» Approvazione erogazione: se la banca decide di accettare la richiesta della PMI, approva la relativa delibera e la trasmette al Ministero, insieme alla documentazione inviata dalla stessa PMI in fase di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni

» Provvedimento di concessione contributo: a questo punto il Ministero emana, entro cinque giorni lavorativi dalla richiesta di prenotazione, il provvedimento di concessione del contributo, con l’indicazione dell’ammontare degli investimenti ammissibili, delle agevolazioni concedibili e del relativo piano di erogazione, nonché degli obblighi e degli impegni a carico dell’impresa beneficiaria e lo trasmette alla stessa e alla relativa banca/intermediario finanziario

» Impegno della banca: la banca/intermediario finanziario si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare alla stessa il finanziamento in un’unica soluzione ovvero, nel caso di leasing finanziario, al fornitore entro trenta giorni dalla data di consegna del bene ovvero alla data di collaudo se successiva. La stipula del contratto di finanziamento può avvenire anche prima della ricezione del decreto di concessione del contributo

» Erogazione del contributo (prima quota): la PMI, ad investimento ultimato, compila, in formato digitale ed esclusivamente attraverso l’accesso alla piattaforma, la dichiarazione attestante l’avvenuta ultimazione, nonché, previo pagamento a saldo dei beni oggetto dell’investimento, la richiesta di erogazione della prima quota di contributo e le trasmette al Ministero, unitamente all’ulteriore documentazione richiesta. Tale richiesta deve essere presentata, pena la revoca delle agevolazioni, entro il termine massimo di 120 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento

» Erogazione del contributo (successive quote): la PMI trasmette al Ministero, in formato digitale ed esclusivamente attraverso l’accesso alla piattaforma, le richieste di quote di contributo successive alla prima, allegando alle stesse l’ulteriore documentazione richiesta. Le richieste di erogazione di quote di contributo successive alla prima devono essere presentate con cadenza annuale, non prima di dodici mesi dalla precedente richiesta di erogazione ed entro i dodici mesi successivi a tale termine.



 

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