Lavoro autonomo occasionale: cos’è e come funziona

Prestazione occasionale

La prestazione di lavoro autonomo occasionale è una modalità di lavoro adatta a chi desidera fare attività professionale autonoma non continuativa e senza vincolo di subordinazione. Permette, dal lato dell’impresa, di usufruire di collaboratori esterni e, dal lato del singolo lavoratore, di operare anche senza partita IVA, emettendo delle note di collaborazione per il compenso pattuito (soggette a ritenuta del 20%).

In questo articolo vediamo come funziona la prestazione autonoma occasionale.

 

Lavoro autonomo occasionale senza partita Iva

Per lavoro autonomo occasionale si intende un’attività di lavoro autonomo che viene svolto in modo non continuativo e non abituale. Le caratteristiche essenziali che identificano il lavoro autonomo occasionale sono le seguenti:

  1. autonomia
  2. occasionalità
  3. assenza del vincolo di subordinazione con il committente
  4. corresponsione di compenso

La disciplina legale di riferimento è la sezione del lavoro autonomo del Codice Civile, di cui all’art. 2222 (Contratto d’opera) e seguenti, che lo definisce come “un’attività professionale in cui una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente”.

 

Cosa s’intende per lavoro occasionale

Genericamente, con i termini lavoro occasionale o collaborazione occasionale o prestazione occasionale s’intende una forma di lavoro non continuativo. I tre termini si originano nell’uso comune come sinonimi di lavoro autonomo occasionale, ma dal 2017 è necessario fare una distinzione tra:

  1. Prestazioni autonome occasionali o lavoro autonomo occasionale svolte con notula di collaborazione soggetta a ritenuta (che trattiamo nel presente articolo)
  2. Prestazioni occasionali svolta con contratto Presto

In entrambi i casi, il lavoratore occasionale si caratterizza per il carattere saltuario della prestazione, in virtù del quale non ha l’obbligo di aprirsi una partita IVA e non ha neanche obblighi contabili.

 

Differenza tra lavoro autonomo occasionale e prestazione occasionale

Lavoro autonomo occasionale (o prestazione autonoma occasionale) e prestazione occasionale sono quindi entrambe forme di lavoro non continuative, ma si differenziano per il vincolo di subordinazione. Mentre le prestazioni autonome occasionali sono svolte in modo non continuativo e senza vincolo di subordinazione o di coordinamento, le prestazioni occasionali (disciplinate dall’articolo 54-bis del D.L. 50/2017 (c.d. Jobs Act)) sono svolte sotto il coordinamento del committente. In quest’ultimo caso, si utilizza il contratto PRESTO che è un servizio gestito dall’INPS di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

 PRESTAZIONE OCCASIONALE "AUTONOMA"PRESTAZIONE OCCASIONALE "PRESTO"
Caratteristiche principali

Carattere episodico e non continuativo

Assenza di subordinazione

Svolgimento con propri mezzi e in autonomia

Carattere episodico e non continuativo

Coordinato dal datore di lavoro

Modalità semplificate di gestione

Datore di lavoroNon ci sono restrizioniProfessionisti, lavoratore autonomi o imprenditori (con al massimo 10 dipendenti); enti locali, onlus, associazioni abilitate ad utilizzare il lavoro occasionale, aziende alberghiere e del turismo.
Limiti economici

Non previsti.

Se durante l'anno si supera il limite di 5.000 euro annui, il lavoratore deve iscriversi alla Gestione Separata INPS e versare i contributi previdenziali per la parte eccedente.
Esistono dei limiti economici sia per il lavoratore che per il datore di lavoro.
  • Per il lavoratore: il compenso totale delle prestazioni occasionali non deve superare i 5.000 euro annui; inoltre per ciascun utilizzatore non si può superare un compenso annuo di 2.500 euro o 280 ore.
  • Per il datore di lavoro: il compenso massimo erogabile per tutti i prestatori occasionali non può superare i 10.000 euro annui.
Chi paga il lavoratoreIl committente

L'INPS paga:

  • il compenso netto al lavoratore
  • accredita i contributi previdenziali che spettano al prestatore
  • trasferisce i premi all'INAIL per la relativa assicurazione
Fiscalità

Reddito tassabile come Redditi diversi. Le prestazioni occasionali sono soggette a ritenuta d’acconto pari al 20%, inclusa nella ricevuta che il lavoratore consegna al datore di lavoro per la prestazione stessa. I redditi sono tassabili come “redditi diversi” derivanti da lavoro autonomo.

Reddito esente

 

Lavoro autonomo occasionale e lavoro occasionale ‘accessorio’

Bisogna fare attenzione anche a non confondere la prestazione di lavoro autonomo occasionale con il lavoro occasionale accessorio o lavoro a voucher, che è una forma di lavoro non più in vigore, perché è stata abrogata con il Decreto Legge n. 25/2017. Il lavoro accessorio fu introdotto nel 2003 (D.Lgs. 276/2003) con l’obiettivo di far emergere il lavoro sommerso non dichiarato. Il legislatore lo ha sostituito disciplinando in modo più puntuale la prestazione occasionale, introducendo quindi il contratto di prestazione occasionale, detto PRESTO, e il libretto di famiglia. Queste ultime categorie sono quelle che identificano la prestazione di lavoro occasionale che rientra nella disciplina art. 54-bis del D.L. n. 50/2017 e che vengono gestite tramite l’INPS

 

Come funziona il lavoro autonomo occasionale

Solitamente per un lavoro occasionale si stipula un accordo verbale, senza che sia redatto un contratto vero e proprio. Tuttavia può essere firmata una lettera d’incarico che sarà l’unica prova in caso di contenzioso, un accordo in forma scritta che riporti almeno le seguenti informazioni:

  • la descrizione dell’attività oggetto del contratto;
  • i tempi di esecuzione e le modalità, nonché anche il luogo in cui eseguire la prestazione;
  • il compenso pattuito e tempi e modalità di pagamento;
  • la possibilità e le modalità di recesso anticipato dal contratto.

Nella tabella che segue vediamo gli elementi essenziali del contratto d’opera che lo distinguono da altre modalità di lavoro simili.

Contratto di prestazione autonoma occasionale

lavoro autonomo occasionale in breve
Cos’è Il lavoro autonomo occasionale identifica il lavoro svolto per compiere un’opera o per prestare un servizio, che abbia le seguenti caratteristiche:

  • tra le due parti non c’è vincolo di subordinazione,
  • viene svolto in autonomia e in modo episodico,
  • il datore di lavoro non effettua alcuna attività di coordinazione del lavoro,
  • il lavoratore utilizza i mezzi propri per lo svolgimento del lavoro.
Chi può fare il lavoratore autonomo occasionaleSolo le persone fisiche.
Chi non può fare il lavoratore autonomo occasionaleNon possono svolgere lavoro autonomo occasionale:

  • i dipendenti pubblici (salvo che siano espressamente autorizzati dall’Amministrazione Pubblica a cui appartengono),
  • i professionisti intellettuali iscritti ai relativi albi professioni,
  • chi fa parte di commissioni e organi di amministrazione,
  • i lavoratori presso enti sportivi legalmente riconosciuti.
Chi può utilizzare il lavoro autonomo occasionaleQualsiasi datore di lavoro.
Come fareNon è obbligatorio, ma sarebbe auspicabile redigere un accordo o un contratto scritto o anche una lettera d’incarico.
Obblighi fiscaliIl reddito da lavoro autonomo occasionale è tassabile ed è classificato fra i redditi diversi; quando il datore di lavoro può agire come sostituto d’imposta, nella ricevuta emessa dal lavoratore viene applicata la ritenuta d’acconto pari al 20% della prestazione lorda.
Limiti economici
Non sono previsti limiti di reddito e limiti di ore.
Obblighi del datore di lavoro
Quando il datore di lavoro si configura come imprenditore, ha l’obbligo di fare una comunicazione preventiva dell’avvio dell’attività con il lavoratore all’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
Retribuzione minimaNon esiste una retribuzione minima: saranno le due parti a stabilirne l’importo.
Trattamento previdenziale
Per un reddito annuale inferiore o uguale a 5.000 euro il lavoratore non deve versare contributi all’INPS.
Oltre il limite di 5.000 euro annui per la parte eccedente questo limite il lavoratore deve iscriversi alla Gestione Separata INPS. I contributi previdenziali saranno per 2/3 a carico del datore di lavoro e per 1/3 a carico del lavoratore.

 

Ricevuta lavoro autonomo occasionale: come farla?

Il lavoratore autonomo occasionale è tenuto a consegnare un documento fiscale che attesti quanto ricevuto come compenso. La ricevuta per lavoro autonomo occasionale, detta anche notula, deve riportare i seguenti dati:

  • numero e data di emissione della ricevuta;
  • dati anagrafici del prestatore (nome, cognome, indirizzo e codice fiscale);
  • dati del committente (denominazione sociale o nome e il cognome, indirizzo, codice fiscale e partita IVA);
  • descrizione dell’attività svolta e compenso concordato;
  • ritenuta d’acconto nel caso il committente possa agire come sostituto d’imposta;
  • riferimenti normativi (esenzione IVA ai sensi dell’art. 5, D.P.R. 633/1972 e, se si applica la ritenuta d’acconto, art. 25, D.P.R. 600/1973).

Se la prestazione di lavoro occasionale dà luogo ad un compenso superiore ai 77,47 euro è obbligatorio applicare sulla ricevuta una marca da bollo dal valore di 2 euro.

Inoltre occorre specificare se i compensi percepiti sono nella franchigia dei 5.000 euro oppure se si è superato il limite. A tal proposito si può inserire un dicitura di questo tipo: “dichiaro di non avere fruito nell’anno ai fini contributivi, della franchigia di € 5.000 prevista dall’art. 44 del D.L. 30 settembre 2003, n. 269″.

 

Esempio di prestazione occasionale senza ritenuta d’acconto 

Se il datore di lavoro è un privato o un soggetto IVA che non può agire come sostituto d’imposta (come ad esempio un forfettario) la ricevuta va emessa senza ritenuta d’acconto.

Vediamo un esempio di calcolo del compenso netto:

ESEMPIO DI NOTA OCCASIONALE

SENZA RITENUTA D’ACCONTO

Data ricevuta15/03/2023
Compenso pattuito€ 800,00
Spese Forfettarie
Importo netto dovuto€ 800,00
Rimborsi Spesa (documentati)€ 100,00
Netto a pagare€ 900,00

 

Vediamo un esempio di stampa di una ricevuta del lavoratore autonomo per la prestazione occasionale fornita:

Esempio elaborato da Datalog di Ricevuta per prestazione lavoro autonomo occasionale a forfettario senza ritenuta d'acconto

Esempio di Ricevuta per prestazione lavoro autonomo occasionale a forfettario senza ritenuta d’acconto

 

Esempio di prestazione occasionale con ritenuta d’acconto

Quando il datore di lavoro che agisce come sostituto d’imposta, nella ricevuta per il pagamento della prestazione il lavoratore occasionale dovrà applicare la ritenuta d’acconto pari al 20% sul compenso lordo comprensivo dei rimborsi spese. La ritenuta d’acconto è un anticipo delle tasse dovute dal lavoratore all’Erario.

Vediamo un esempio di calcolo del compenso netto:

ESEMPIO DI NOTA OCCASIONALE

CON RITENUTA, SENZA SPESE DA RIMBORSARE

Data ricevuta15/03/2023
Compenso pattuito€ 800,00
Spese Forfettarie
Ritenuta d’acconto 20%        € 160,00 (-)
Importo netto dovuto€ 640,00
Rimborsi Spesa (documentati)
Netto a pagare€ 640,00

In questo esempio, il datore di lavoro dovrà versare i 160 euro di ritenuta d’acconto con Modello F24 entro il 16 aprile (mese successivo alla data documento).

 

Il rimborso delle spese documentate non è soggetto a ritenuta: diverso sarebbe se il lavoratore concordasse con il datore di lavoro un rimborso spese forfettario, che in tal caso andrebbe ad alimentare il compenso e, come tale, diventerebbe soggetto a ritenuta.

Vediamo un esempio di calcolo del compenso netto:

ESEMPIO DI NOTA OCCASIONALE

CON RITENUTA, CON SPESE DA RIMBORSARE

Data ricevuta15/03/2023
Compenso pattuito€ 800,00
Spese Forfettarie
Ritenuta d’acconto 20%        € 160,00 (-)
Importo netto dovuto€ 640,00
Rimborsi Spesa (documentati)€ 100,00
Netto a pagare€ 740,00
In questo esempio, il datore di lavoro dovrà versare i 160 euro di ritenuta d’acconto con Modello F24 entro il 16 aprile.

 

Segue esempio di stampa di una ricevuta per lavoro autonomo occasionale con ritenuta d’acconto e rimborso spese sostenute e documentate. In questo caso, va poi apposta la marca da bollo di 2 euro perché supera l’importo di 77,47 €.  Il modello di ricevuta con ritenuta d’acconto proposto è scaricabile a questo link.

 

Esempio elaborato da Datalog di Ricevuta per prestazione lavoro autonomo occasionale con ritenuta d'acconto e contributo INPS

Esempio di ricevuta per prestazione lavoro autonomo occasionale con ritenuta d’acconto e contributo INPS. Se il datore di lavoro è un sostituto d’imposta, dovrà essere conteggiata e versata la ritenuta d’acconto. In particolare, il committente dovrà versare il relativo importo entro il 16° giorno del mese successivo in cui è avvenuto il pagamento del corrispettivo, tramite modello F24. Inoltre il datore di lavoro nell’anno successivo dovrà compilare e trasmettere via telematica all’Agenzia delle Entrate la Certificazione Unica relativa a tutti i compensi erogati nell’anno di imposta precedente per ogni singolo lavoratore. Questo documento va poi inviato anche al lavoratore entro il 16 marzo che lo utilizzerà per compilare la sua dichiarazione di redditi.

 

Superamento soglia 5000 euro e contributivi INPS

Il lavoro autonomo occasionale è tassabile, ma non comporta il versamento dei contributi INPS a meno che nell’anno non venga superato il limite dei 5.000 euro di compenso. Vediamo come si gestisce il contributo previdenziale.

 

Contributi previdenziali lavoro autonomo occasionale

Se il lavoratore nell’anno d’imposta non supera il limite dei 5.000 euro per redditi percepiti come lavoro occasionale, non ha obblighi di contributi previdenziali. Quando nell’arco dell’anno questo limite economico viene superato sorge l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS e l’obbligo di versamento dei relativi contributi, ma solo sulla quota che eccede la soglia dei 5.000 euro.

Le aliquote relative ai contributi da versare sono differenti in base al fatto che il lavoratore sia o meno iscritto ad altre forme di previdenza (solitamente la pensione). Ad esempio per i lavoratori autonomi non iscritti ad altre forme di pensione obbligatoria e per i quali non è data la contribuzione per l’indennità mensile di disoccupazione (DIS-COLL) l’aliquota è pari al 33,72%.

In ogni caso il contributo deve essere ripartito in questo modo:

  • 1/3 a carico del lavoratore che verrà incluso nella ricevuta come trattenuta sul compenso;
  • 2/3 del contributo a carico del committente. 

L’importo sui quali si devono conteggiare i contributi INPS è quello dei compensi lordi al netto delle spese di rimborso documentate da fattura o ricevuta. È obbligo del lavoratore comunicare, nella ricevuta, di aver superato la franchigia dei 5.000 euro di compenso annuali.  Qualora il prestatore d’opera non comunichi il superamento della soglia di esenzione al proprio datore di lavoro quest’ultimo non avrà alcuna responsabilità per il mancato versamento del contributo dovuto.

Il versamento del contributo previdenziale è totalmente a carico del committente o datore di lavoro e va effettuato, tramite Modello F24, entro il 16° giorno successivo a quello in cui è avvenuto il pagamento della prestazione autonoma occasionale. Nel modello vanno utilizzati i seguenti codici tributo:

  • C10 quando il lavoratore ha altri rapporti assicurativi e/o è già pensionato;
  • CXX quando il lavoratore è iscritto alla gestione separata e non è pensionato.

Vediamo un esempio per un lavoratore autonomo iscritto alla sola Gestione Separata INPS, per la quale è prevista un’aliquota di versamento pari al 33,72% (suddivisa così: l’11,24% – pari a 1/3 – a carico del lavoratore e subito detratto dal compenso e il 22,48% – pari a 2/3 – è a carico del committente).

 

RICEVUTA

CON RITENUTA D’ACCONTO E CONTRIBUTI INPS

Data ricevuta15/05/2023
Compenso pattuito€ 1.000,00

di cui 500 euro come superamento della franchigia di 5.000 euro

Ritenuta d’acconto 20% € 200,00
Trattenuta INPS 11,24%€ 56,20 (-)

(si calcola solo sull’importo eccedente la soglia dei 5.000 euro quindi in questo caso sui 500 euro: 500,00 * 11,24%)

Importo netto€ 743,80
Rimborsi Spesa (documentati)€ 100,00
Netto a pagare€ 843,80 (1000 + 100 – 56,20 – 200)

In questo esempio, alla data del 15/05/2023 il lavoratore in questione ha fatturato 4.500 euro di compensi come lavoro autonomo occasionale. Nella ricevuta che segue avvisa il cliente che con questo compenso supera la soglia dei 5.000 euro. 

 

 

Se si supera la soglia dei 5.000 euro di compenso bisogna aprirsi la partita IVA?

La risposta è no, non c’è alcun obbligo in proposito. Il lavoratore dovrà aprire la partita IVA solo se la sua attività da occasionale ed episodica si trasforma in attività continuativa e regolare.

 

Comunicazione preventiva del lavoro autonomo occasionale

Il Decreto Fiscale, D.L. n. 146/2021 ha introdotto l’obbligo di comunicazione preventiva dell’avvio dell’attività dei lavoratori autonomi occasionali all’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) competente. L’obbligo si applica esclusivamente ai committenti che operano come imprenditori e si avvalgono delle prestazioni dei lavoratori autonomi occasionali. Sono esclusi i professionisti e altri tipi di rapporti di lavoro come le collaborazioni coordinate e continuative, le prestazioni occasionali gestite con il Libretto Famiglia o il contratto PrestO, le professioni intellettuali assoggettate al regime IVA e i rapporti di lavoro intermediati da piattaforma digitale (ad esempio i lavoratori che fanno consegna di pacchi o pasti a domicilio o quelli che svolgono compiti online come le traduzioni).

La comunicazione va fatta prima dell’inizio della prestazione del lavoratore autonomo occasionale esclusivamente online nella sezione  Servizio Lavoro sul sito del Ministero del Lavoro. Deve includere i dati del committente e del prestatore, il luogo della prestazione, una breve descrizione dell’attività, la data di inizio della prestazione e l’arco temporale presumibile per il completamento dell’opera o del servizio. In caso di errori non sostanziali, la comunicazione può essere annullata o modificata prima dell’inizio dell’attività. Dopo aver effettuato l’invio della domanda, nella relativa scheda appariranno la data di invio e il codice della comunicazione inviata.

L’omessa o infedele comunicazione può comportare sanzioni amministrative da 500 a 2.500 euro per ciascun lavoratore autonomo occasionale.

 

Lavoro autonomo occasionale e NASpI

Un lavoratore che sta godendo della NASpI (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’ Impiego) può svolgere lavoro autonomo occasione? Chi sta godendo del sussidio alla disoccupazione può svolgere attività autonoma occasionale, ma deve rispettare le seguenti condizioni:

  • entro 30 giorni dall’inizio dell’attività occorre comunicarlo all’INPS via telematica, indicando nel relativo modulo da compilare il reddito presunto;
  • il reddito percepito per non perdere il sussidio alla disoccupazione non deve superare i 4.800 euro; nel caso in cui si superi questa soglia si perde l’indennità di disoccupazione.

Dal momento in cui avviene la comunicazione la NaSpI viene ridotta: il sussidio è pari all’80%.

 

Fonti articolo
GAZZETTA UFFICIALE | DL 146/2021
MINISTERO DEL LAVORO | NOTA 109/2022
GAZZETTA UFFICIALE | DL 25/2017
GAZZETTA UFFICIALE | DL 50/2017

 



 

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