Guida rapida su come funziona il Regime Forfettario
Il regime forfettarioSi definisce "reddito forfettario dei contribuenti minimi" il regime naturale delle persone fisiche che esercitano un’attività leggi tutto... è un regime fiscale agevolato cui possono accedere piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e dei professionisti. Si basa sull’applicazione di un’unica impostaSi definisce "imposta" un tributo o prestazione in denaro dovuta dai cittadini allo Stato o altro Ente Pubblico per il sostegno leggi tutto... sostitutiva, nota come flat taxCon il termine "flat tax" (letteralmente traducibile dall'inglese tassa piatta) si fa riferimento ad un sistema di tassazione basa leggi tutto..., e prevede diversi vantaggi, sia dal punto di vista fiscale che contabile. Attualmente è l’unico regime fiscale agevolato in vigore, visto che dalla sua introduzione – 1 gennaio 2015 – gli altri regimi agevolati sono stati abrogati.
In questo articolo vediamo brevemente come funziona il regime forfettario e gli aspetti più importanti da considerare.
Cosa significa regime forfettario
Il regime forfettario, insieme alla contabilitàSi definisce "contabilità" quella parte della ragioneria che si occupa della registrazione e del controllo dei fatti economici e leggi tutto... ordinaria e semplificata, è uno dei regimi contabili ammessi dalla legge italiana. Introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 (L. 190/2014), a favore degli operatori economici di piccole dimensioni, prevede semplificazioni ai fini IVAL'acronimo IVA sta per Imposta sul Valore Aggiunto ed è un'imposta indiretta sui consumi, che grava sul consumatore finale e paga leggi tutto... e contabili, la determinazione forfettaria del reddito imponibileSi definisce "imponibile" il valore sul quale si dovrà applicare l’aliquota per determinare l’imposta dovuta. In materia di i leggi tutto... e l’applicazione di una sola aliquotaSi definisce "aliquota" la percentuale da applicare alla base imponibile per determinare l’imposta. L’aliquota è proporzional leggi tutto.... È il regime contabileSi definisce "regime contabile" (detto anche regime fiscale) l'insieme di regole e istruzioni che ogni azienda o professionista de leggi tutto... delle persone fisiche o imprese familiari o coniugali (non in forma societaria) e non ha alcuna scadenza.
L’adesione, come l’esclusione, sono determinate dal verificarsi o meno di determinate condizioni e requisiti richiesti dalla legge. Il regime forfettario è infatti un regime naturale cui si accede automaticamente senza necessità di opzione in presenza di requisiti e fatti concludenti. Qualsiasi contribuenteSi definisce "contribuente" il soggetto nei cui confronti si verifica il presupposto d’imposta e che, quindi, è tenuto al pagam leggi tutto... può applicarlo, sia in caso di avviamento di una nuova attività sia in caso di un’attività già avviata, a condizione che siano sempre rispettati i requisiti per accedervi. Allo stesso modo, l’uscita dal regime (ovvero la sua disapplicazione) avviene automaticamente nel momento in cui vengano a mancare i requisiti richiesti, oppure per scelta (o meglio comportamento concludente) del contribuente che decida, ad esempio, di tenere la contabilità con un regime semplificato oppure ordinario.
FAQ e domande frequenti
Domande e risposte sul regime forfettarioCome funziona il regime forfettario?
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato che prevede l'applicazione di un'unica imposta sostituiva del 15% (ridotta al 5% solo per le nuove attività per i primi 5 anni) sul reddito imponibile. Quest'ultimo valore viene calcolato forfettariamente, in base al coefficiente di redditività (corrispondente al codice ATECO dell'attività svolta dall'imprenditoreSi definisce "imprenditore" colui che esercita un'attività economica organizzata per produrre o scambiare beni o servizi. Second leggi tutto...) e al valore dei contributi previdenziali versati.
Qual è il limite per il regime forfettario?
Soltanto le persone fisiche che esercitano attività di impresaSi definisce "impresa" l'attività economica svolta dall’imprenditore, ovvero l’attività professionale organizzata per produr leggi tutto..., arte o professione possono accedere al regime forfettario. Oltre a questo requisito è necessario rispettare il limite dei ricavi e/o compensiSi definiscono "ricavi" (o compensi) i corrispettivi per la cessione di beni o la prestazione di servizi, che caratterizzano l’a leggi tutto... che non deve superare gli 85.000 euro nell'anno di imposta precedente.
Quanto costa aprire una partita IVASi definisce "partita IVA" quel numero di 11 cifre che identifica univocamente un'azienda o un professionista che esercita un'atti leggi tutto... con regime forfettario?
Aprire una partita IVA con regime forfettario non ha alcun costoSi definisce "costo" tutti gli oneri che l’impresa sostiene per procurarsi le merci, i servizi e i fattori produttivi necessari leggi tutto...: bisogna compilare e inviare telematicamente il Modello AA9/12 oppure presentarlo in uno degli uffici delle Agenzia delle Entrate più vicino. La compilazione potrebbe richiedere la consulenza di un commercialista o di un consulente contabile, che si può occupare dell'intero processo di attivazione della partita IVA.
Come calcolare le tasse regime forfettario?
Nel regime forfettario la tassa sostitutiva sul reddito si calcola sull'imponibile netto, che si ottiene detraendo dal reddito imponibile (calcolato moltiplicando il coefficiente di redditività del codice ATECO per il reddito lordo) i contributi previdenziali versati. Ottenuto questo valore, si moltiplica poi per la percentuale d'imposta pari al 15% oppure al 5% se si tratta di nuova attività.
Come compilare una fatturaSi definisce "fattura" il documento fiscale obbligatorio che deve essere emesso dal venditore (soggetto IVA, cedente / prestatore) leggi tutto... regime forfettario?
La fattura del forfettario deve contenere i seguenti dati:
- data della fattura e numero progressivo;
- dati del forfettario (nome ditta/denominazione/ragione sociale, indirizzo e numero della partita IVA);
- dati del cliente (nome ditta, denominazione/ragione sociale, nome e cognome e indirizzo, partita IVA o codice fiscaleSi definisce "codice fiscale" quel codice (alfa)numerico univoco che identifica una persona fisica o una persona giuridica residen leggi tutto...);
- descrizione delle merci o dei servizi offerti (prezzo unitario e totale senza indicare l'aliquota IVA e il relativo importo);
- sconti e spese varie (rimborsoSi definisce "rimborso" la restituzione da parte dell’erario di quanto versato in più dal contribuente; il rimborso può essere leggi tutto... spese, spese di trasporto, eccetera);
- totale della fattura
- eventuale rivalsa (per cassa o INPS)
- dicitura che indica che l'emittente è in regime forfettario, come ad es. "Operazione in franchigia da IVA ai sensi dell’art. 1 Co. 54-88 della L.23.12.2014 n. 190. Corrispettivo non soggetto a ritenuta d’accontoSi definisce "acconto" una somma di denaro pagata in anticipo, a fronte di un acquisto di merce o servizi, prima della fornitura o leggi tutto... in quanto assoggettato a imposta sostitutiva ex art.1, comma 67 L. 190 del 23.12.2014"
Come registrare fattura di acquisto in regime forfettario?
Le fatture di acquisto emesse in regime forfettario non devono essere registrate, ma vanno conservate per almeno 10 anni dalla loro emissione.
Come si emette una fattura nel regime forfettario?
Nel caso di fattura cartacea basta utilizzare un modello da utilizzare e compilare di volta in volta: qui ad esempio puoi scaricarti un modello fattura Excel Forfettari. Nel caso in cui il forfettario è obbligato o si è adeguato alla fatturazione elettronicaSi definisce "fatturazione elettronica" quel processo strutturato per emettere la fattura elettronica secondo la normativa vigente leggi tutto... occorre dotarsi di un software fatturazione elettronica che crei, emetta e trasmetta il file XMLL'acronimo XML sta per Extensible Markup Language e identifica un linguaggio particolare che permette di creare documenti e dati leggi tutto... al Sistema di InterscambioSi definisce "Sistema di Interscambio" o SdI il sistema informatico dedicato alla trasmissione delle fatture elettroniche. Tramit leggi tutto....
Cosa scrivere sulla fattura nel regime forfettario?
Nella fattura di un contribuente in regime forfettario occorre inserire una dicitura che informi che il mittente della fattura si trova in questo particolare regime fiscale, come ad esempio "Operazione in franchigia da IVA ai sensi dell’art. 1 Co. 54-88 della L.23.12.2014 n. 190. Corrispettivo non soggetto a ritenuta d’acconto in quanto assoggettato a imposta sostitutiva ex art.1, comma 67 L. 190 del 23.12.2014"
Chi è in regime forfettario deve emettere fattura elettronicaSi definisce "fattura elettronica" una fattura in formato digitale che contiene le stesse informazioni normalmente presenti su una leggi tutto...?
Dal 1 luglio 2022 i forfettari che fatturano più di 25.000 euro all'anno sono obbligati alla fatturazione elettronica. Chi non supera questo limite sarà obbligato dal 2024 o può scegliere di adeguarsi prima di questa data.
Chi paga IVA nel regime forfettario?
Il contribuente che si trova in regime forfettario è esonerato dalla gestione dell'IVA, pertanto non la addebita nelle sue fatture di vendita e non la detrae nelle sue fatture di acquisto.
Cosa posso detrarre o scaricare nel regime forfettario?
Chi è nel regime forfettario non può scaricare nessuna spesa perché il reddito imponibile è determinato forfettariamente.
Con il regime forfettario si paga il contributo INPS?
Il soggetto IVA che si trova in regime forfettario è tenuto a pagare i contributi previdenziali. Per coloro che hanno una Cassa Privata, come ad esempio gli avvocati o i commercialisti, i contributi vanno versati alla cassa previdenziale di appartenenza. Il forfettario che non appartiene a categorie con cassa private, si deve iscrivere alla Gestione Separata INPS e versare qui i suoi contributi previdenziali.
Quanto dura il regime forfettario?
Il regime forfettario non ha una scadenza: si resta fino a che non si verificano cause di esclusione oppure fino a quando il contribuente non decide di cambiare regime o di chiudere la partita IVA.
Quando un forfettario deve versare IVA?
Il forfettario deve versare l'IVA solo nelle operazioni di reverse chargeSi definisce "reverse charge" il sistema di inversione contabile che comporta che il pagamento dell’IVA non grava sul venditore, leggi tutto...: nelle fatture con l'estero ha l'obbligo di integrare l'imposta con l'indicazione dell'aliquota e del valore dell'IVA, da versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni.
Continua a leggere l’articolo per approfondire tutti i punti.
Regime forfettario: i requisiti per accedere
Per godere delle agevolazioni previste dal regime forfettario occorrono requisiti soggettivi e requisiti oggettivi.
Il requisito soggettivo è che possono accedere al regime solo le persone fisiche che esercitano attività di impresa, arte o professione.
I requisiti oggettivi sono i seguenti:
- Limite ricavi e compensi: la Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha innalzato i limiti di ricavi e compensi per accedere al forfettario da 65.000 a 85.000 euro. Questo significa che per i soggetti IVA già operativi che vogliano adottare il regime forfettario nell’anno di imposta precedente non devono aver superato un reddito totale lordo di 85.000 euro.
- Spese totali annue: le spese totali sostenute nell’anno di imposta precedente non devono essere superiori ai 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e per compensi erogati ai collaboratori. Concorrono alla determinazione delle spese anche gli utili di partecipazione che il soggetto elargisce agli associati in partecipazione con apporto costituito da solo lavoro e le somme corrisposte per le prestazioni di lavoro effettuate dall’imprenditore o dai suoi familiari.
Uscita dal regime forfettario in corso d’anno
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una causa di esclusione immediata dal regime forfettario: se durante il corso dell’anno il soggetto supera il valore di 100.000 euro tra ricavi e compensi esce immediatamente dal regime agevolato e passa alla contabilità ordinaria. Prima di questa modifica, la legge stabiliva l’uscita dal regime a partire dall’anno di imposta successivo a quello in cui si verificava il superamento del limite.
Cause di esclusione dal regime forfettario
Ci sono determinate cause di esclusione dal regime agevolato, espressamente previste dalla legge. Vediamole insieme.
- Attività con regimi fiscali particolari
I soggetti che godono di altri regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfetari per la determinazione del reddito: i regimi speciali ai fini IVA sono quelli previsti per i settori agricoltura e attività connesse e pesca, vendita sali e tabacchi, editoria, agenzie di viaggi e turismo, agriturismo, ecc.; quelli forfettari per la determinazione del reddito, invece, sono ad esempio la tassazione agevolata prevista dal Patent Box (L. 190/2014). - Territorialità del soggetto
I soggetti non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea, o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo, che assicuri un adeguato scambio di informazioni, e producono in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto. - Partecipazioni in societàSi definisce "società" (in economia) l'organizzazione di mezzi e persone che hanno come obiettivo lo svolgimento di un'attività leggi tutto... particolari
I soggetti che partecipano a società di personeSi definisce "società di persone" la società dove l'elemento personale prevale sul capitale. Queste società non hanno personali leggi tutto..., ad associazioni professionali (art 5 del TUIR), oppure controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni. - Operatività in particolari attività
I soggetti che operano, in modo prevalente o in esclusiva, nelle cessioni di fabbricati o terreni edificabili o nelle cessioni intracomunitarie di mezzi di trasporto nuovi. - Limite massimo di reddito
I soggetti che nell’anno di imposta precedente hanno avuto redditiI singoli redditi sono oggetto di classificazione in categorie previste dalla normativa tributaria ai fini delle imposte dirette. leggi tutto... di lavoro dipendenti o assimilati di valore superiore a 30.000 euro, a meno che tale rapporto non sia cessato.
Qualora venga meno anche solo uno dei requisiti di accesso o si verifichi una causa di esclusione, il regime forfettario non viene più applicato a partire dall’anno successivo a quello in cui è avvenuto l’evento scatenante la penalità oppure immediatamente se si superano i 100.000 euro di reddito.
Come funziona il regime forfettario
Nel regime forfettario l’agevolazione prevista riguarda sia l’aliquota applicata per il calcolo dell’imposta sul reddito, sia la determinazione del reddito imponibile. Sono previste inoltre diverse agevolazioni ai fini IVA.
Tassazione con aliquota agevolata del 5% o del 15%
L’aliquota applicata è pari al 15% ed è sostituiva delle imposte sui redditi, addizionali regionale e comunali e IRAPL'acronimo IRAP sta a significare Imposta Regionale delle Attività Produttive ed è l'imposta che il soggetto contribuente deve leggi tutto....
Solo per le nuove attività questa percentuale si abbassa al 5% e viene applicata per i primi 5 anni di operatività. Per essere definita nuova attività è necessario che si verifichino le seguenti condizioni:
- il soggetto non deve aver esercitato, nei tre anni precedenti, attività artistica, professionale o attività d’impresa, anche in forma associata o familiare;
- l’attività che si andrà ad esercitare non deve essere in alcun modo una prosecuzione di un’attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta sia coincisa con la pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni (ad esempio il tirocinio per avvocati);
- nel caso in cui si prosegua l’attività svolta in precedenza da altro soggetto, il totale dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’impostaSi definisce "periodo d'imposta" il periodo di tempo per il quale si è tenuti al pagamento dei tributi ed al quale si fa riferime leggi tutto... precedente, non deve superare i limiti dei ricavi previsti dal regime forfettario.
Regime forfettario e gestione dell’IVA
Come detto sopra il regime forfettario prevede semplificazioni ai fini IVA.
- Non è necessario addebitare l’IVA nelle fatture clienti. Di contro però, non è possibile detrarre l’IVA dalle fatture di acquisto.
- Non è necessario effettuare la liquidazione annuale dell’IVA: non la versano, non la detraggono e non la dichiarano.
- Non devono comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti ai fini IVA e nemmeno le operazioni effettuate con operatori non residenti nello stato italiano, compresi quelli inseriti nella black list ossia gli stati a fiscalità privilegiata (ad esempio Panama, Figi, Palau, ecc.).
- Non c’è obbligo di registrare i corrispettivi e/o le fatture attive e passive.
Gli unici adempimenti ai fini IVA in regime forfettario sono i seguenti:
- numerare e conservare almeno per 10 anni le fatture di acquisto e le bollette doganali;
- certificare i corrispettivi rilasciando uno scontrino o una ricevuta fiscale.
- se il forfettario effettua acquisti intracomunitari, deve fare l’iscrizione al Vies per avere l’abilitazione ad operare negli stati membri CE (reverse charge esterno).
- Nel caso di reverse charge esterno (fornitore estero) o interno (fornitore italiano) deve integrare le fatture ricevute per le operazioni in cui bisogna assolvere l’imposta con l’indicazione dell’aliquota e del valore dell’IVA, da versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni.
Regime forfettario e semplificazioni contabili
Il soggetto IVA forfettario usufruisce di una contabilità molto semplificata:
- non ha obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabiliSi definiscono "scritture contabili" l'insieme dei documenti che descrivono la situazione patrimoniale e il risultato economico de leggi tutto.... Gli unici obblighi sono quelli relativi alla numerazione e conservazione delle fatture e alla trasmissione telematica dei corrispettivi elettroniciSi definiscono "corrispettivi elettronici" i corrispettivi giornalieri memorizzati elettronicamente che devono essere inviati ogni leggi tutto...;
- non deve rilevare degli Indici Sintetici di Affidabilità;
- il forfettario non agisce come sostituto d’impostaSi definisce "sostituto d'imposta" il soggetto che corrisponde retribuzioni, compensi di lavoro autonomo o redditi di capitale. La leggi tutto... verso i suoi collaboratori;
- viceversa, non è soggetto a ritenuta alla fonteSi definisce "ritenuta alla fonte" un modo di riscossione delle imposte dirette che consiste nell’attribuire ad un soggetto (sos leggi tutto... sui compensi.
Come si calcola il reddito netto nel regime forfettario
Vediamo di capire meglio che tipo di tassazione viene applicata e come si determina il reddito imponibile e l’imposta da pagare. Il reddito imponibile si calcola a forfait ossia in misura fissa e in blocco. Gli elementi che portano al calcolo sono i seguenti:
- Il codice ATECO a cui appartiene l’attività prevalente del professionista.
- Per ogni codice ATECO è stabilito un coefficiente di redditività, espresso in percentuale, che serve a calcolare il reddito imponibile. Ad esempio, per un pasticcere il codice ATECO è uguale a 10.71.20 a cui corrisponde un codice di redditività pari al 40%; per un avvocato il codice ATECO è 69.10.10 con un coefficiente di redditività pari a 78%.

Regime forfettario: tabella codici ATECO e coefficienti di redditività (Allegato 4 – art. 1 comma 64 L. 190/2014)
- Occorre calcolare il reddito lordo percepito nell’anno di imposta ossia il totale dei redditi e compensi. Per la determinazione del reddito lordo dei forfettari si applica il principio di cassaSi definisce "principio di cassa" il criterio di imputazione a bilancio dei soli costi effettivamente sostenuti e ricavi effettiva leggi tutto.... Si considerano pertanto solo i ricavi e i compensi effettivamente incassati.
- Determinato l’ammontare del reddito lordo si può calcolare il reddito imponibile: basta moltiplicare il totale dei ricavi e compensi per il coefficiente di redditività corrispondente al proprio codice ATECO.
Il calcolo del reddito imponibile così determinato esclude la possibilità di dedurre le spese sostenute: l’abbattimento del reddito tramite il coefficiente di redditività serve proprio a determinare un reddito netto forfettario al netto delle spese presunte per il tipo di attività svolta.
Come si calcola il guadagno e l’imposta da versare
Dopo aver determinato il reddito imponibile, bisogna calcolare il reddito netto ossia occorre detrarre da tale somma i contributi previdenziali versati e applicare l’aliquota che spetta:
- 5% se si tratta di nuova attività per i primi 5 anni;
- 15% per attività già esistenti o per le nuove attività dal 6° anno in poi.
Per saperne di più: CONTRIBUTI PREVIDENZIALI FORFETTARI: COME SI CALCOLANO?
Esempio di calcolo del reddito netto nel regime forfettario
Consideriamo un forfettario che fa il fotoreporter da più di 8 anni.
Il codice ATECO corrispondente all’attività è 74.20.11 a cui corrisponde un coefficiente di redditività pari a 78%. Nell’anno 2022 percepisce compensi per un totale di 35.400 euro.
Il reddito imponibile sarà pari al reddito lordo * il coefficiente di redditività:
35.400 * 78% = 27.612.
Supponiamo poi che il fotoreporter abbia pagato 7.200 euro di contributi previdenziali. Il reddito netto sul quale calcolare l’imposta sarà reddito imponibile – contributi previdenziali:
27.612 – 7.200 = 20.412 euro
Avendo l’attività da oltre otto anni, l’imposta da applicare è pari al 15%, pertanto l’imposta totale da pagare per l’anno 2022 sarà reddito netto per 15%:
20.412 * 15% = 3.061,80 euro
Il fotoreporter quindi dovrà versare 3.061,80 euro di imposta su un reddito lordo di 35.400 euro.
Fatturazione nel regime forfettario
Dal 1 luglio 2022 anche i forfettari sono obbligati alla fatturazione elettronica, ma solo quelli che fatturano più di 25.000 euro l’anno (DL 36/2022). Soltanto nel 2024 l’obbligo riguarderà l’intera categoria; pertanto prima di allora un contribuente, che si trova nel regime forfettario e che non supera il limite di reddito citato, può decidere se continuare a emettere fatture cartacee oppure adeguarsi in anticipo a emettere fatture elettroniche.
In ogni caso la fattura deve riportare i seguenti dati:
- data e numero progressivo;
- dati del forfettario (nome ditta/denominazione/ragione sociale, indirizzo e numero della partita IVA);
- dati del destinatario (nome ditta, denominazione/ragione sociale, nome e cognome e indirizzo, partita IVA o codice fiscale);
- descrizione delle merci o dei servizi offerti (prezzo unitario e totale senza indicare l’aliquota IVA e il relativo importo);
- sconti e spese varie (rimborso spese, spese di trasporto, eccetera);
- totale della fattura;
- eventuale rivalsa (per cassa o INPS);
- dicitura che indica che l’emittente è in regime forfettario e che si richiede di non applicare la ritenuta d’acconto, come ad es. “Operazione in franchigia da IVA ai sensi dell’art. 1 Co. 54-88 della L.23.12.2014 n. 190. Corrispettivo non soggetto a ritenuta d’acconto in quanto assoggettato a imposta sostitutiva ex art.1, comma 67 L. 190 del 23.12.2014“.
Le fatture di acquisto emesse in regime forfettario non devono essere registrate, ma vanno conservate per almeno 10 anni dalla loro emissione.
Fatturazione cartacea regime forfettario
Se si utilizzano le fatture cartacee, basta predisporre un modello che va poi di volta in volta compilato con i dati obbligatori della fattura. Di seguito alleghiamo dei modelli di esempio Excel di fattura per forfettari da scaricare:
Modello Fattura Excel Forfettario senza cassa

Modello Fattura Excel Forfettario con cassa
Modello Fattura Excel Forfettario Reverse Charge
Fatturazione elettronica nel regime forfettario
Nel caso in cui il forfettario è obbligato o si è adeguato alla fatturazione elettronica occorre dotarsi di un software fatturazione elettronica che crei, emetta e trasmetta il file XML al Sistema di Interscambio. Proprio perché si tratta di un regime agevolato che non ha particolari obblighi contabiliSi definisce "obbligo contabile" l'istituzione dei libri e dei registri contabili prevista dalla disciplina civilistica, dalle leg leggi tutto..., la soluzione migliore è sicuramente un software online (come ad esempio Fattura DWEB di Datalog): il software rende tutto più veloce grazie agli automatismi previsti.
Un esempio di fattura elettronica, nel formato leggibile PDF, emessa con il software è il seguente:

Esempio PDF della fattura elettronica forfettari emessa con Fattura DWEB di Datalog
Per un maggiore approfondimento in merito alla fatturazione elettronica in regime forfettario (emissione, invio e ricezione delle fatture elettroniche, rivalsa e trattenuta) leggi l’articolo dedicato: FATTURA ELETTRONICA OBBLIGATORIA E REGIME FORFETTARIO.
Regime forfettario e imposta di bollo: come si gestisce?
Per tutte le fatture emesse il cui totale superi il valore di 77,47 euro, il forfettario è tenuto a pagare l’imposta di bollo pari a 2 euro. È facoltativo per il contribuente decidere se addebitare o meno l’importo al cliente. Quando il valore della marca da bolloSi definisce "marca da bollo" una particolare carta valore che viene utilizzata per legge per dare validità a documenti e atti; s leggi tutto... viene inserito nel totale della fattura, l’imposta viene considerata nel totale del reddito imponibile e quindi tassata.
Per saperne di più: IMPOSTA DI BOLLO NEL REGIME FORFETTARIO
L’impresa familiare e regime forfettario
L’imprenditore individuale può gestire la propria impresa familiareSi definisce "impresa familiare" è un fenomeno associativo atipico che ha rilevanza interna per i componenti del nucleo familiare leggi tutto... in regime forfettario (art. 230-bis del Codice Civile). In questo caso l’imposta sul reddito viene calcolata al lordo dei compensi dovuti al coniuge e ai collaboratori familiari ed è a carico dall’imprenditore. I contributi previdenziali obbligatori vanno dedotti dal reddito forfettariamente determinato; questo vale per:
- i contributi corrisposti ai collaboratori dell’impresa fiscalmente a carico;
- i contributi corrisposti ai collaboratori non fiscalmente a carico e per i quali l’imprenditore ha rinunciato ad esercitare il diritto di rivalsa.
I collaboratori familiari, quindi, non hanno carichi fiscali e non devono presentare dichiarazioni di reddito a meno che non abbiano altre entrate. I contributi previdenziali vengono versati direttamente dall’imprenditore per contoSi definisce "conto" o "mastrino" (in ragioneria) un oggetto contabile sul quale vengono rilevate le scritture contabili, ovvero v leggi tutto... del collaboratore familiare.
Come e quanto costa aprire una partita IVA in regime forfettario
Per un soggetto già titolare di una partita IVA passare al regime forfettario è molto semplice: non occorre fare alcuna comunicazione preventiva o soggettiva. L’unica cosa da fare è comunicare il passaggio all’INPS, via telematica entro il 28 febbraio di ogni anno, per usufruire delle agevolazioni.
Per chi, invece, non è ancora titolare di alcuna partita IVA, bisogna compilare il la Dichiarazione di inizio attività, tramite il Modello AA9/12, che serve a comunicare i dati anagrafici all’Agenzia delle Entrate. Essendo un regime naturale (ovvero si applica naturalmente se sussistono i presupposti e in assenza di cause di esclusione) se nel modello si omette l’indicazione di voler aderire al regime stesso, questo non preclude la possibilità di poterne usufruire. Tuttavia l’omessa indicazione è punibile con una sanzione che va dai 250 euro ai 2.000 euro.
Per l’apertura di una partita IVA in regime forfettario, non ci sono costi da sostenere se non quelli per l’eventuale consulenza per la compilazione del Modello AA9/12: in questo caso bisognerà affidarsi ad un commercialista o consulente contabile o CAF che faccia da intermediario e si occupi dell’intera pratica, che avrà un suo costo.
Regime forfettario e dei minimi: quale differenza?
Il regime dei minimi o de minimis è un regime fiscale agevolato istituito nel 2007 e ormai abrogato. Aveva l’obiettivo di agevolare gli imprenditori con età inferiore ai 35 anni, prevedendo tasse agevolate per determinati limiti di reddito e operazioni esentiSi definiscono "operazioni esenti" le operazioni che non devono essere assoggettate ad IVA per espressa disposizione di legge, pre leggi tutto... IVA. Dal 1 gennaio 2015 la legge ha vietato per le nuove partite IVA di adottare il regime dei minimi: in alternativa è stato infatti proposto il regime forfettario. Per coloro che prima di tale data erano in questo regime agevolato è stato concesso di restarci fino al compimento dei 35 anni del lavoratore.
Tra i requisiti richiesti al contribuente per poter adottare il regime dei minimi:
- non doveva essere titolare di un’attività imprenditoriale nei 3 anni precedenti;
- avere un’età non superiore ai 35 anni;
- il fatturato dell’attività doveva non superare il limite di 30.000 euro annui;
- l’attività non poteva avvalersi di dipendenti e/o collaboratori;
- le spese affrontate nei tre anni precedenti per l’acquisto di beni strutturali non dovevano superare i 15.000 euro.
Vediamo un riepilogo delle differenze tra il regime forfettario e il regime dei minimi.
REGIME FORFETTARIO | REGIME DEI MINIMI (oggi abrogato) | |
Limite età | Nessun limite | Massimo fino a 35 anni |
Limite fatturato annuo | Massimo 85.000 euro | Massimo 30.000 euro |
Tassazione agevolata | Nuove attività: imposta sostitutiva 5% per i primi 5 anni. Per chi non è una nuova attività o dal 6° anno per le nuove attività: imposta sostitutiva 15%. Contributi previdenziali agevolati | Imposta sostitutiva 20% Nessuna agevolazione contributiva |
Obbligo fatturazione elettronica | Fino al 31/12/2023 solo per chi ha un fatturato maggiore di 25.000 euro annui. Dal 2024 l’obbligo riguarderà tutti i forfettari | Non previsto obbligo |
Reverse charge per esportazioni | Ammesso | Non previsto |
Lavoratori dipendenti e collaboratori | Massimo fino a 20.000 euro annui | Non ammessi |
Uscita del regime forfettario e passaggio in ordinaria
È possibile uscire da regime forfettario per 2 motivi
- In caso vengano a mancare i requisiti oggettivi
- Per opzione del contribuente (comportamento concludente)
Nel primo caso, l’uscita dal regime è automatica e naturale, mentre nel secondo caso il passaggio ad un regime contabile diverso (di tipo semplificato oppure ordinario) è una scelta del contribuente. Per avere uno schema completo sui 3 regimi:
REGIME CONTABILE | SOGGETTI INTERESSATI | VINCOLI LEGALI[1] |
Regime Forfettario | Persone fisiche che svolgono attività di impresa o arte o professione con limiti di reddito e spesa. | Il fatturato annuo non deve superare i 85.000 euro annui. Le spese per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori non devono superare i 20.000 euro. I redditi di lavoro dipendente o assimilati non devono superare i 30.000 euro. |
Contabilità Semplificata | Società di persone (s.n.c., s.a.s.); Imprese individuali che esercitano attività commerciali; Professionisti e lavoratori autonomi; Società di fatto, enti non commerciali che esercitano un’attività commerciale in via non prevalente; Esercenti arti e professioniSi definisce "esercenti arti e professioni" l’esercizio, per professione abituale, di qualsiasi attività di lavoro autonomo da leggi tutto.... | Imprese, Professionisti e lavoratori autonomi con fatturato annuo inferiore ai limiti sopra riportati (superati i quali, la contabilità deve obbligatoriamente essere tenuta con il regime ordinario). Tali limiti non si applicano agli esercenti arti e professioni che di diritto rientrano nella contabilità semplificata, a meno che non si avvalgano dell’opzione della contabilità ordinaria. |
Contabilità Ordinaria | Soggetti obbligati: Società di capitaliSi definisce "società di capitali" una società dove l'elemento capitale ha prevalenza sull'elemento personale. Queste società s leggi tutto... (s.p.a, s.r.l., s.a.p.a., società cooperative e mutue assicuratrici) Soggetti obbligati in base al vincolo di reddito: Società di persone (s.n.c. e s.a.s.); Imprese individuali che esercitano attività commerciali; Professionisti e lavoratori autonomi. | Vincolo di reddito sul fatturato annuo:
Al di fuori del vincolo di reddito, è possibile avvalersi della contabilità ordinaria come un'opzione, indipendentemente dai ricavi percepiti. |
[1]In merito alle condizioni di reddito, di spesa e altro nella tabella sono indicate le condizioni per l'anno 2023; si tenga presente che di anno in anno questi limiti possono essere rivisti dal legislatore.
Passaggio dal regime forfettario a regime semplificato oppure ordinario
Per i lavoratori autonomi e i professionisti il regime contabile alternativo a quello forfettario è il regime di contabilità semplificata che prevede delle agevolazioni nelle scritture contabili. Anche la contabilità semplificata è un regime naturale e prevede dei requisiti di accesso. Se non si hanno questi requisiti e non si può accedere al regime forfettario, occorre adottare la contabilità ordinaria.
Se un contribuente forfettario esce dal regime forfettario per andare in un regime semplificato oppure ordinario, dal 1 gennaio del nuovo anno dovrà cambiare la modalità di fatturare: tutte le fatture dovranno conteggiare l’IVA. Inoltre sarà obbligato a rispettare tutte le disposizioni fiscali e contabili del regime ordinario.
Uscita dal regime forfettario per opzione
L’uscita dal regime forfettario per opzione – ovvero per scelta del contribuente – ha vincolo triennale (Art. 3 del Dpr n. 442/1997): ciò significa che se un contribuente decide di abbandonare il regime forfettario (anche in presenza dei requisiti) e adottare un regime semplificato oppure ordinario, sarà vincolato al regime scelto per tre anni e soltanto dopo, per ogni anno che segue, potrà eventualmente tornare al forfettario.
In caso di uscita dal regime forfettario sempre per opzione, inoltre, in sede di dichiarazione annuale IVA l’imprenditore dovrà comunicare questo passaggio, barrando l’apposito campo nel modello dichiarativo VO. Nel caso in cui si ometta tale comunicazione, questo non influisce sul fatto stesso, ma è punibile con sanzione amministrativa che va da un minimo di 250 euro ad un massimo di 2.000 euro.
Fonti Articolo
GAZZETTA UFFICIALE | L. 190/2014
GAZZETTA UFFICIALE | L 197/2022
GAZZETTA UFFICIALE | DL 36/2022
Vuoi saperne di più?
Vuoi ricevere maggiori informazioni?Contattaci subito: siamo a tua completa disposizione!