Ritenuta d’acconto su lavoro autonomo: cos’è e come si calcola
La ritenuta d’accontoSi definisce "ritenuta d'acconto" una parte di compenso trattenuta all’origine dal cliente o dal datore di lavoro e da quest... su lavoro autonomo è una parte di compenso trattenuta all’origine dal cliente o datore di lavoro e da questi versata all’Erario a titolo di accontoSi definisce "acconto" una somma di denaro pagata in anticipo, a fronte di un acquisto di merce o servizi, prima della fornitura o... al posto del libero professionista o lavoratore autonomo. Il cliente agisce in questo modo in qualità di sostituto d’impostaSi definisce "sostituto d'imposta" il soggetto che corrisponde retribuzioni, compensi di lavoro autonomo o redditi di capitale. La..., anticipando una parte delle imposte sui redditiI singoli redditi sono oggetto di classificazione in categorie previste dalla normativa tributaria ai fini delle imposte dirette. ... che sarebbero dovute dal reale contribuenteSi definisce "contribuente" il soggetto nei cui confronti si verifica il presupposto d’imposta e che, quindi, è tenuto al pagam....
La ritenuta d’acconto si applica anche sui redditi di lavoro dipendenti, ma in questo articolo ci concentriamo sulla sua applicazione nel mondo del lavoro autonomo.
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Che cos’è la ritenuta d’acconto
La ritenuta d’acconto è una somma che viene trattenuta da chi elargisce un compenso (tipicamente un cliente o un datore di lavoro) che agisce come sostituto d’impostaSi definisce "imposta" un tributo o prestazione in denaro dovuta dai cittadini allo Stato o altro Ente Pubblico per il sostegno ... ovvero si obbliga a pagare in anticipo parte delle imposte sul reddito dovute all’Erario dal proprio collaboratore.
Nell’ordinamento italiano, la ritenuta d’acconto è quindi una trattenuta ai fini Irpef o Ires effettuata all’origine sulle somme di denaro percepite: la parte restante di quanto dovuto all’Erario verrà versata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditiSi definisce "dichiarazione dei redditi" l’atto con cui il contribuente dichiara la propria situazione reddituale. Costituisce l..., scorporando dall’imposta nettaSi definisce "imposta lorda" il valore che nell’IRPEF viene calcolato applicando ai singoli scaglioni di reddito imponibile (ott... quanto già eventualmente versato dai sostituti d’imposta a titolo d’acconto.
Questo meccanismo fiscale rientra nella sostituzione d’imposta voluta dal legislatore italiano per due motivi principali: percepire in anticipo le imposte tributarie e ridurre i controlli verso i contribuenti per rischi di evasione fiscale.
Che cos’è la sostituzione d’imposta
Il meccanismo della sostituzione d’imposta è stato istituito dall’articolo 64 del D.P.R. 600/1973 (Disposizioni in materia di accertamento d’imposta sui redditi). L’articolo prevede l’obbligo al pagamento delle imposte (totalmente o in acconto) da parte del sostituto per contoSi definisce "conto" o "mastrino" (in ragioneria) un oggetto contabile sul quale vengono rilevate le scritture contabili, ovvero v... del sostituito. Chi è sostituto d’imposta acquisisce il diritto di rivalsa nei confronti del sostituito ossia ha il diritto di rimborsoSi definisce "rimborso" la restituzione da parte dell’erario di quanto versato in più dal contribuente; il rimborso può essere... delle tasse anticipate per suo conto (che in genere vengono detratte subito al momento del pagamento del compenso).
Generalmente il sostituto è il datore di lavoro ossia il soggetto che paga un reddito al sostituito: in questo modo il pagamento dell’imposta sul reddito coincide con il momento in cui viene pagato il compenso. Si parla, infatti, anche di ritenuta alla fonteSi definisce "ritenuta alla fonte" un modo di riscossione delle imposte dirette che consiste nell’attribuire ad un soggetto (sos....
Il meccanismo della sostituzione d’imposta può essere di due tipi:
- Sostituzione a titolo d’imposta (o propria): quando il sostituto si obbliga a pagare totalmente l’imposta sul reddito del sostituito; in questo caso il lavoratore estingue completamente il suo debito d’imposta verso l’Erario.
- Sostituzione a titolo d’acconto (o impropria): quando il sostituto anticipa all’Erario solo una parte dell’imposta sul reddito dovuta dal sostituito, nella forma di acconto. In questo caso il lavoratore sarà obbligato ad estinguere la parte rimanente dell’imposta da pagare sul reddito complessivoSi definisce "reddito complessivo" la somma algebrica dei redditi percepiti dal contribuente; il termine rileva soltanto per le pe.... È in questa seconda tipologia che rientra la ritenuta d’acconto.
Come funziona la ritenuta d’acconto
La ritenuta d’acconto si applica in percentuale a determinate tipologie di redditi. Laddove previsto, il datore di lavoro pagherà al lavoratore il compenso al netto della trattenuta e verserà l’ammontare della ritenuta d’acconto all’Erario entro il 16 del mese successivo al pagamento effettuato.
Ogni sostituto d’imposta dovrà poi certificare al professionista (entro il 31 marzo di ogni anno) tutte le ritenute effettuate nell’anno precedente: in sede di dichiarazione dei redditi, l’ammontare delle ritenute d’acconto versate dai sostituti d’imposta sarà detratto dall’imposta sul reddito del lavoratore autonomo.
Chi fa la ritenuta d’acconto
Sono soggetti a ritenuta d’acconto i redditi da lavoro autonomo e da lavoro dipendente, i redditi da capitale e altri redditi espressamente previsti dalla Legge, ed in particolare dagli articoli 23 e 25 del DPR n. 600/1973.
Come si calcola la ritenuta d’acconto
Vediamo nella tabella che segue su quali redditi si può applicare, quale aliquotaSi definisce "aliquota" la percentuale da applicare alla base imponibile per determinare l’imposta. L’aliquota è proporzional... si utilizza e su quale base imponibileSi definisce "imponibile" il valore sul quale si dovrà applicare l’aliquota per determinare l’imposta dovuta. In materia di i....
TIPOLOGIA REDDITO | ALIQUOTA RITENUTA D’ACCONTO | BASE IMPONIBILE |
Prestazioni di lavoro autonomo, anche occasionale, e anche sotto forma di partecipazione agli utili | 20% | 100% |
Prestazioni per l’assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere | 20% | 100% |
Utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione, quando l’apporto dell’associato è costituito esclusivamente dalla prestazione di lavoro | 20% | 100% |
Utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di societàSi definisce "società" l'organizzazione di mezzi e persone che hanno come obiettivo lo svolgimento di un'attività economica a fi... per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata; | 20% | 100% |
Diritti per opere d’ingegno, ceduti da persone fisiche non imprenditori o professionisti che le hanno acquistate. | 30% (a titolo d’imposta) | 100% |
Prestazioni di lavoro autonomo, anche occasionale, corrisposti a soggetti non residenti in Italia | 30% (a titolo d’imposta) | 100% |
Redditi derivanti dalla cessione di diritti d’autore da parte dello stesso autore:
| 20% | 60% |
In generale, non si applica a redditi da lavoro autonomo occasionale il cui importo è inferiore a 25,82 euro, erogati da aziende o enti pubblici e privati, che non hanno come oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali.
Su quali compensi si applica la ritenuta d’acconto
La ritenuta d’acconto si calcola sulla base imponibile del reddito/compenso che viene moltiplicato per la relativa aliquota (solitamente il 20%). Si parte quindi sempre dall’importo lordo senza includere IVAL'acronimo IVA sta per Imposta sul Valore Aggiunto ed è un'imposta indiretta sui consumi, che grava sul consumatore finale e paga... (che si aggiunge dopo), le rivalse INPS e la marca da bolloSi definisce "marca da bollo" una particolare carta valore che viene utilizzata per legge per dare validità a documenti e atti; s.... Non tutte le voci che compongono il reddito/compenso rientrano nel calcolo. Vediamo di seguito quali sono incluse e quali sono escluse.
Voci che rientrano nella base imponibile della ritenuta d’acconto
Rientrano nel reddito imponibile, oltre al compenso professionale, le seguenti voci:
- i rimborsi per spese di viaggio, vitto e alloggio;
- le spese anticipate dal professionista e rimborsate dal committente, anche quando le fatture risultano intestate sia al professionista che al committente: questi rimborsi sono considerati compensiSi definiscono "ricavi" (o compensi) i corrispettivi per la cessione di beni o la prestazione di servizi, che caratterizzano l’a... per l’attività professionale e quindi rientrano nell’imponibile;
- il contributo INPS del 4% che viene addebitato facoltativamente al cliente dal lavoratore autonomo iscritto alla gestione separata.
Voci escluse dalla base imponibile della ritenuta d’acconto
Ci sono poi somme che non devono essere comprese nella base imponibile per il calcolo della ritenuta d’acconto:
- i contributi previdenziali e assistenziali;
- l’eventuale addebito in via di rivalsa del contributo per la cassa nazionale dell’ordine professionale (ad esempio, 4% per i dottori commercialisti);
- le somme ricevute a titolo di rimborso spese anticipate, in nome e per conto del cliente, con fatturaSi definisce "fattura" il documento fiscale obbligatorio che deve essere emesso dal venditore (soggetto IVA, cedente / prestatore)... intestata al cliente: queste somme addebitate in fattura al cliente non sono compenso per il professionista e quindi non vanno incluse nell’imponibile.
Una particolarità da menzionare riguarda i redditi che derivano dalla cessione di diritti d’autore e i diritti per opere d’ingegno: in questi casi il reddito imponibile è dato dall’ammontare dei compensi, in denaro o in natura, percepiti nel periodo d’impostaSi definisce "periodo d'imposta" il periodo di tempo per il quale si è tenuti al pagamento dei tributi ed al quale si fa riferime..., con la riduzione del 25% a titolo di deduzione forfetaria delle spese sostenute (che sale a 40% se i compensi sono percepiti da soggetti di età inferiore a 35 anni).
Fattura con ritenute d’acconto professionisti
In questo articolo è possibile scaricare degli esempi di fatture con ritenuta d’acconto. In particolare, sono disponibili due modelli:
- fattura con ritenuta d’acconto per lavoratori senza cassa previdenzial (iscritti alla gestione separata INPS)
- fattura con ritenuta d’acconto per lavoratori con cassa previdenziale.
Ritenuta d’acconto senza partita Iva
A questo link trovate anche un esempio di nota di collaborazione. Si tratta di un documentoSi definisce “documento” qualsiasi oggetto portatore di significato a prescindere dal supporto sul quale è registrato, pertan... per i soggetti che non hanno una partita IVASi definisce "partita IVA" quel numero di 11 cifre che identifica univocamente un'azienda o un professionista che esercita un'atti... e che prestano manodopera saltuariamente: in questi casi, è solitamente il committente ossia il datore di lavoro che produce una ricevuta al momento del pagamento del compenso e che il lavoratore deve firmare.
Questa ricevuta, perché sia valida fiscalmente, deve contenere i seguenti elementi:
- Numero e data della ricevuta
- Dati del lavoratore occasionale, con il suo codice fiscaleSi definisce "codice fiscale" quel codice (alfa)numerico univoco che identifica una persona fisica o una persona giuridica residen...
- Dati del datore di lavoro, con la partita IVA o codice fiscale
- Descrizione della prestazione effettuata dal collaboratore
- Compenso lordo
- % dell’aliquota e totale in euro corrispondente
- Compenso al netto della ritenuta
Chi paga la ritenuta d’acconto del professionista
Non tutti i soggetti passivi possono rivestire il ruoloSi definisce "ruolo" un modo di riscossione dell’imposta; si riferisce usualmente a tributi dovuti ma non versati dal contribuen... di sostituto d’imposta; la normativa italiana li ha ben individuati:
- gli enti e le società a cui fa riferimento l’art. 73 D.P.R 917/1986; queste in particolare sono:
- società per azioni e in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata, società cooperative e società di mutua assicurazione, società europee e società cooperative europee residenti nel territorio dello Stato;
- gli enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché trust, residenti nel territorio dello Stato, aventi come oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali;
- gli enti pubblici e privati diversi dalle società, trust non aventi come oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciale, nonché organismi di investimento collettivo del risparmio residenti nel territorio dello Stato;
- società ed enti di ogni tipo, compresi i trust con o senza personalità giuridica, non residenti nel territorio dello Stato;
- le società e associazioni a cui fa riferimento l’art. 5 D.P.R 917/1986; in particolare:
- le società semplici, società in nome collettivo e società in accomandita semplice residenti nel territorio dello Stato (comprese anche le società di armamento, le società di fatto e le associazioni senza personalità giuridica costituite fra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni);
- le persone fisiche titolari di imprese commerciali o agricole;
- le persone fisiche che esercitano arti o professioni;
- il curatore fallimentare e il commissario liquidatore;
- il condominio.
Come versare la ritenuta d’acconto
La ritenuta d’acconto va versata tramite il modello F24Si definisce "Modello F24" il modello che viene utilizzato dai contribuenti per il versamento delle principali imposte, contributi... compilato dal sostituto d’imposta, utilizzano il codice tributo 1040. A settembre 2020 l’Agenzia delle Entrate ha istituito un nuovo codice tributo 4050 denominato “Ritenute d’acconto non operate versate dai lavoratori autonomi – art. 19, comma 1, D.L. 8 aprile 2020, n. 23”. In pratica questo articolo, compreso nel cosiddetto Decreto Liquidità, stabilisce che per determinati soggetti i redditi effettuati nel periodo che va tra il 17 marzo e il 31 maggio 2020 non devono essere assoggettati alla ritenuta d’acconto da parte del sostituto d’imposta. Le condizioni richieste sono le seguenti:
- domicilio fiscale, sede legale o sede operativa in Italia;
- ricavi o compensi che non superano i 400.000 euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data del 17 marzo 2020;
- nel mese precedente non devono aver sostenuto spese per prestazioni di lavoro dipendente o assimilato.
Chi si avvale di questa agevolazione, istituita per causa della pandemia COVID-19 in corso, deve rilasciare una dichiarazione comprovante che i ricavi e compensi non sono soggetti a ritenuta, secondo la disposizione del decreto citato.
Inoltre deve versare l’ammontare delle ritenute d’acconto non operate dal sostituto d’imposta in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2020 o mediante rateizzazioneSi definisce "rateizzazione" la facoltà riconosciuta ai contribuenti di rateizzare i versamenti delle somme dovute a titolo di sa... fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di luglio 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi. Questi termini sono stati poi prorogati dal Decreto Rilancio: dal 31 luglio si è spostato al 16 settembre e per la rateizzazione sempre 5 rate mensili, la prima delle quali deve essere effettuata entro il 16 settembre.
Un’ulteriore proroga è stata decisa dal Decreto Agosto: le somme da versare possono essere divise in due tranche pari al 50%. Il primo versamentoSi definisce "versamento" una delle forme di riscossione delle imposte dirette insieme con la ritenuta diretta e l’iscrizione a ... si poteva fare in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 oppure mediante rateizzazione, fino ad un massimo di 4 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 settembre 2020. Il versamento del restante 50% delle somme dovute poteva essere effettuato, mediante rateizzazione, fino ad un massimo di 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 gennaio 2021.
Certificazione delle ritenute d’acconto
Tutte le ritenute corrisposte dal sostituto d’imposta devono essere certificate ogni anno con la Certificazione UnicaSi definisce "CUD o Certificazione Unica" la certificazione valida sia ai fini tributari che previdenziali, consegnata ai lavorato... (modello CU): questo modello, nella versione sintetica, deve essere recapitato al lavoratore autonomo per il quale si sono effettuate le ritenute d’acconto, entro il 31 marzo. Entro il 16 marzo, invece, bisogna trasmettere la certificazione all’Agenzia delle Entrate, tramite la versione ordinaria del modello stesso.
La certificazione deve contenere:
- l’ammontare complessivo delle somme e dei valori corrisposti;
- l’ammontare delle ritenute operate, delle detrazioniSi definiscono "detrazioni" gli importi da detrarre dall’imposta lorda per determinare, nell’IRPEF, l’imposta netta. Sono di... di imposta effettuate e dei contributi previdenziali e assistenziali;
- eventuali altri dati non obbligatori come ad esempio il contributo professionale o l’Iva.
Ritenuta d’acconto e fatturazione elettronica
Nel caso in cui si dovesse fare una fattura elettronica, la ritenuta d’acconto va opportunamente riportata nel tracciato minsteriale. Dal 1 gennaio 2021 è in vigore il nuovo tracciato XML per la fatturazione elettronicaSi definisce "fatturazione elettronica" quel processo strutturato per emettere la fattura elettronica secondo la normativa vigente... che ha ampliato i codici relativi alle ritenute per poter distinguere le ritenute d’acconto da quelle effettuate per i contributi previdenziali. Nel caso di cui parliamo noi, la ritenuta d’acconto per lavoro autonomo, il codice da utilizzare è RT01 – Ritenuta persone fisiche.
Normativa di riferimento
Come già detto prima, la sostituzione di imposta è stata legiferata per la prima volta del Decreto del Presidente della Repubblica nr 600 del 1973 che riporta disposizioni per l’accertamento delle imposte sui redditi.
Successivamente è stato il Testo unico delle imposte sui redditi, il DPR nr 917 del 1986, a precisare alcuni aspetti: quali sono i soggetti passivi d’imposta e le tipologie di reddito che possono rientrare nella ritenuta d’acconto. Altre normative di riferimento per la ritenuta d’acconto sono le seguenti:
- DPR 602/1973 (articolo 3) che regola la riscossione delle ritenute alla fonte;
- D.Lgs. 241/1997 (articoli 4, 17 e 18) che regola la dichiarazione unica per i sostituti d’imposta e i termini entro i quali versare le imposte sui redditi;
- DPR 322/1998 (articolo 4) che regola le modalità di presentazione delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi
Fonti articolo
GAZZETTA UFFICIALE | DPR 600/1973
GAZZETTA UFFICIALE | DPR 917/1986
GAZZETTA UFFICIALE | DL 23/2020
GAZZETTA UFFICIALE | DL 104/2020
AGENZIA DELLE ENTRATE | RISOLUZIONE 50/2020
NORMATTIVA | DPR 602/1973
GAZZETTA UFFICIALE | D.Lgs. 241/1997
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