I criteri per la valorizzazione del magazzino
La valorizzazione di magazzino è un’attività fondamentale nelle imprese di produzioneSi definisce "produzione" (in economia) la trasformazione di materie prime o componenti in prodotti finiti, attraverso l'impiego d leggi tutto... e distribuzione, che consiste nel attribuire un valore economico alla merci giacenti, quali materie prime, semilavorati, prodotti finiti, componenti, eccetera. La valorizzazione di questi beni è un’attività richiesta dal punto di vista civilistico (art. 2426 cc), fiscale (articoli 92 e 110 del DPR 917/86) e anche analitico per giungere alla determinazione delle giuste strategie di acquisto e di vendita.
In questo articolo vediamo quali sono i criteri più comunemente utilizzati per valorizzare il magazzino.
Cosa s’intende per valorizzazione del magazzino
Valorizzare il magazzino significa attribuire un valore, ad una certa data, all’insieme dei beni giacenti e di proprietà dell’impresaSi definisce "impresa" l'attività economica svolta dall’imprenditore, ovvero l’attività professionale organizzata per produr leggi tutto..., che possono essere costituiti da beni destinati alla vendita o da beni che concorrono alla loro produzione:
- merci, ovvero beni acquistati per la rivendita
- materie prime, sussidiarie e di consumo, ovvero beni che generalmente vengono utilizzati nella produzione
- prodotti finiti, ovvero beni frutto di un processo di lavorazione
- prodotti in corso di lavorazione, ovvero beni per i quali il processo di lavorazione è in corso
- semilavorati, ovvero beni che possono essere destinati alla fabbricazione di un prodotto finito oppure possono essere commercializzati nello stato in cui si trovano
Vengono inclusi nella valorizzazione del magazzino tutti i beni che – alla data in esame – risultano essere di proprietà dell’impresa e possono essere fisicamente ubicati presso magazzini interni o esterni (quindi anche beni acquistati dal fornitore ma non ancora giunti presso il magazzino, oppure beni in lavorazione presso terzisti, oppure beni consegnati in contoSi definisce "conto" o "mastrino" (in ragioneria) un oggetto contabile sul quale vengono rilevate le scritture contabili, ovvero v leggi tutto... vendita o in conto visione a clienti).
In base alla tipologia di bene, il costoSi definisce "costo" tutti gli oneri che l’impresa sostiene per procurarsi le merci, i servizi e i fattori produttivi necessari leggi tutto... (o costo storico) è determinato dal costo di acquisto di merci o materie prime (ovvero dal prezzo effettivo di acquisto più gli oneri accessori, presenti nel carico di magazzino) oppure dal costo di produzione di prodotti e/o semilavorati (determinato dall’analisi dei costi diretti e indiretti dei fattori produttivi).
Criteri per la valorizzazione del magazzino
Al fine della determinazione del costo storico, possono essere adottate diverse metodologie:
- Costo Effettivo: si tratta del costo effettivamente e specificamente sostenuto per acquistare o produrre un determinato bene; può essere di difficile applicazione concreta.
- Costo Medio Ponderato: effettua la media tra unità acquistate/prodotte di un bene in un determinato periodo.
- FIFO : rispecchia l’andamento dei prezzi di mercato e valuta il magazzino a prezzi più recenti.
- LIFO : valuta il magazzino ai prezzi meno recenti.
Di seguito vediamo di illustrare i criteri che sono raccomandati dalla normativa fiscale e maggiormente utilizzati dalle aziende.
Costo Effettivo
Con il metodo del costo effettivo, ogni uscita di merce viene valutata al costo effettivamente pagato per l’acquisto della merce stessa. Per poter applicare questo criterio è necessario conoscere con esattezza le partite delle varie merci che man mano escono dal magazzino. Per questo motivo il metodo difficilmente si può applicare ai magazzini con molte materie prime, allocate senza poter individuare con precisione il lotto di acquisto di provenienza.
Esempio applicazione criterio del costo effettivo
Consideriamo un’aziendaSi definisce "azienda" l'istituto nel quale si sviluppa l'attività economica, ovvero un istituto economico con una propria cultur leggi tutto... con i seguenti movimenti di magazzino:
DATA | OPERAZIONE MAGAZZINO | Q.TÁ | PREZZO UNITARIO | VALORIZZAZIONE GIACENZA | PROGRESSIVO VALORE GIACENZA |
08/01 | Carico | 250 | 11 | 2.750 | 2.750 |
15/01 | Carico | + 100 | 10,5 | 1.050 | 3.800 |
20/02 | Scarico | – 200 (dal lotto acquistato il 08/01) | 11 | – 2.200 | 1.600 |
11/03 | Scarico | – 70 (dal lotto acquistato il 15/01) | 10,5 | – 735 | 865 |
04/04 | Scarico | – 50 di cui: 30 dal lotto acquistato il 08/01 20 dal lotto acquistato il 15/01 |
| – (330 + 210) = 540 | 325 |
Costo Medio Ponderato
Con il metodo del Costo Medio Ponderato (C.M.P.) gli scarichi vengono valutati calcolando una media aritmetica dei prezzi di acquisto dei vari lotti. Ovviamente questo metodo si può applicare a merci omogenee che siano acquistate in tempi diversi a prezzi diversi ed è il metodo migliore quando non si riesce a distinguere le merci in base alle varie partite acquistate.
In pratica, ad ogni carico viene ricalcolato il costo medio ponderato, in modo tale che i successivi scarichi siano valutati correttamente con il costo aggiornato (determinazione del costo medio ponderato per movimento). In alternativa è possibile determinare il costo medio ponderato per periodo, di solito pari ad un esercizio: si divide la somma dei valori dei carichi effettuati per le relative quantità e si ricava così il costo medio ponderato con il quale verranno valorizzate le giacenze di fine anno.
Esempio applicazione criterio del Costo Medio Ponderato per Movimento
Consideriamo un’azienda con i seguenti movimenti di magazzino:
DATA | OPERAZIONE MAGAZZINO | Q.TÁ | PREZZO UNITARIO | VALORIZZAZIONE GIACENZA | PROGRESSIVO VALORE GIACENZA |
12/01 | Carico | 500 | 10 | 5.000 | 5.000 |
15/01 | Carico | 200 | 11 | 2.200 | 7.200 |
15/01 | PROGRESSIVO | + 700 | 7.200 | ||
20/02 | Scarico | – 100 | Si calcola il costo medio ponderato: 7.200 / 700 = 10,29 | – 1.029 | 6.171 |
20/04 | PROGRESSIVO | + 600 | 6.171 | ||
04/04 | Carico | 150 | 12 | 1.800 | 7.971 |
04/04 | PROGRESSIVO | + 750 | 7.971 | ||
15/06 | Scarico | – 250 | Si calcola il costo medio ponderato: 7.971 / 750 = 10,63 | – 2.657,5 | 5.313,5 |
15/06 | PROGRESSIVO | + 500 | 5.313,5 |
Esempio applicazione criterio del Costo Medio Ponderato per Periodo
Consideriamo un’azienda con i seguenti movimenti di magazzino:
DATA | OPERAZIONE MAGAZZINO | Q.TÁ | PREZZO UNITARIO | VALORIZZAZIONE GIACENZA | PROGRESSIVO VALORE GIACENZA |
10/01 | Carico | 500 | 10 | 5.000 | 5.000 |
15/01 | Carico | 200 | 11 | 2.200 | 7.200 |
20/04 | Carico | 400 | 10,5 | 4.200 | 11.400 |
15/11 | Carico | 100 | 12 | 1.200 | 12.600 |
31/12 | TOTALE CARICHI | 1.200 | 12.600 | ||
31/12 | TOTALE SCARICHI | – 950 | Si calcola il costo medio ponderato dell’anno: 12.600 / 1.200 = 10,5 | – 9.975 | – 9.975 |
31/12 | RIMANENZE | 250 | 2.625 |
Criterio FIFO
Con il metodo FIFO (dall’inglese First in First outL'acronimo FIFO sta per First In First Out (primo ad entrare, primo ad uscire) e rappresenta un criterio di valorizzazione delle s leggi tutto...) si fa in modo tale che i materiali/prodotti entrati meno recentemente (first in) siano i primi ad uscire (first out). Con questo metodo, l’ordine di uscita dei prodotti è uguale al loro ordine di entrata. È il metodo adatto a chi gestisce prodotti alimentari o comunque a scadenza (come i medicinali) o che subiscono deterioramento o una veloce obsolescenza. Per capire come funziona facciamo un esempio.
Esempio applicazione criterio FIFO
Consideriamo un’azienda con i seguenti movimenti di magazzino:
DATA | OPERAZIONE MAGAZZINO | Q.TÁ | PREZZO UNITARIO | VALORIZZAZIONE GIACENZA | PROGRESSIVO VALORE GIACENZA |
01/01 | Rimanenza iniziale | 1.000 | 5 | 5.000 | 5.000 |
15/01 | Carico | + 500 | 5,5 | 2.750 | 7.750 |
20/02 | Carico | + 800 | 4 | 3.200 | 10.950 |
11/03 | Scarico | – 500 | 500 * 5 = 2.500 la merce viene valutata al prezzo meno recente ossia al valore della rimanenza iniziale | 8.450 | |
04/04 | Scarico | – 1.000 |
Il totale del valore dello scarico è pari a: 2.500 + 2.750 = 5.250 | 3.200 | |
04/04 | TOTALE | + 800 | 3.200 |
Criterio LIFO
Con il metodo LIFO (dall’inglese Last in First outL'acronimo LIFO sta per Last In First Out (l'ultimo ad entrare, primo ad uscire) e rappresenta un criterio di valorizzazione d leggi tutto...) si fa in modo tale che i materiali/prodotti entrati di recente (last in) siano i primi ad essere utilizzati/venduti (first out). È un criterio fiscalmente valido e presuppone che nel magazzino ci siano le merci più vecchie, pertanto è un criterio che non può essere adottato dalle aziende che lavorano con prodotti a scadenza (ad esempio gli alimentari). È anche il criterio che tiene conto, ai fini della determinazione del reddito, dell’eventuale inflazione in corso: valorizzando le rimanenze al costo più recente, e anche più alto rispetto al passato, il reddito sarà più basso. Il metodo LIFO può essere applicato in due diversi modi: a scatti o continuo. Vediamo che differenza c’è tra i due approcci.
LIFO a scatti o discontinuo
Il criterio del LIFO a scatti o discontinuo si utilizza per la valutazione delle rimanenze di magazzino a fine esercizio; in pratica, questo criterio verifica a fine anno se la giacenza di magazzino è aumentata o meno rispetto a quella iniziale e:
- se la giacenza di magazzino è aumentata, il delta viene valutato al costo medio del periodo esaminato;
- se la giacenza di magazzino è diminuita, il delta si imputa ai periodi più recenti. La logica è sempre la stessa: si considerano uscite per prima le merci arrivate per ultime. Per capire meglio facciamo un esempio.
Esempio applicazione criterio LIFO a scatti
Consideriamo l’inizio di un’attività nell’anno 2019. La situazione è la seguente:
ANNO 2019 | |
Q.tà merci inizio esercizio | 0 |
Q.tà carichi effettuati durante l’esercizio | 1.500 |
Q.tà scarichi effettuati durante l’esercizio | 1.200 |
Q.tà merci fine esercizio | 300 |
Costo Totale della merce acquistata durante l’esercizio = € 15.000 Valorizzazione magazzino a fine esercizio sarà calcolata con il costo medio ponderato ossia: Costo Medio Ponderato = Costo Totale della merce acquistata / Q.tà carichi effettuati durante l’esercizio 15.000 / 1.500 = 10 euro Valorizzazione magazzino a fine esercizio = Q.tà merci fine esercizio * costo medio ponderato 300 * 10 = 3.000 euro |
ANNO 2020 (esempio di aumento giacenza magazzino a fine anno) | |
Q.tà merci inizio esercizio | 300 |
Q.tà carichi effettuati durante l’esercizio | 1.600 |
Q.tà scarichi effettuati durante l’esercizio | 1.400 |
Q.tà merci fine esercizio | 500 |
A fine anno 2020 la quantità di giacenza delle merci è aumentata di 200 pz rispetto all’anno precedente. Vediamo come si valorizza il magazzino a fine esercizio 2020. Costo Totale della merce acquistata durante l’esercizio = € 17.600 Valorizzazione magazzino a fine esercizio sarà calcolata così:
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ANNO 2021 (esempio di diminuzione giacenza magazzino a fine anno) | |
Q.tà merci inizio esercizio | 500 |
Q.tà carichi effettuati durante l’esercizio | 1.100 |
Q.tà scarichi effettuati durante l’esercizio | 1.150 |
Q.tà merci fine esercizio | 450 |
A fine anno 2021 la quantità di giacenza delle merci è diminuita di 50 pz rispetto all’anno precedente. In pratica nell’anno sono stati consumati tutti gli acquisti effettuati e in parte si sono consumate le giacenze dell’anno precedente. Vediamo come si valorizza il magazzino a fine esercizio 2021. Costo Totale della merce acquistata durante l’esercizio = € 13.200 Valorizzazione magazzino a fine esercizio sarà calcolata considerando prima di tutto l’evasione degli anni precedenti e poi quelli più recenti; pertanto 300 pz saranno valutati al costo medio ponderato del 2019 e la restante parte, 150 pz, sarà valutata con il costo medio dell’anno precedente 2020; quindi:
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LIFO continuo o integrale
Il criterio del LIFO continuo viene applicato durante l’esercizio ogni volta che viene effettuata un’operazione di carico e scarico merci dal magazzino. Per capire meglio facciamo un esempio.
Esempio applicazione criterio LIFO continuo
Consideriamo un’azienda con i seguenti movimenti di magazzino:
DATA | OPERAZIONE MAGAZZINO | Q.TÁ | PREZZO UNITARIO | VALORIZZAZIONE GIACENZA | PROGRESSIVO VALORE GIACENZA |
01/01 | Rimanenza iniziale | 2.000 | 10 | 20.000 | 20.000 |
25/01 | Carico | + 3.000 | 11 | 33.000 | 53.000 |
28/02 | Carico | + 1.000 | 12,5 | 12.500 | 65.500 |
10/03 | Carico | + 500 | 12 | 6.000 | 71.500 |
04/04 | Scarico | – 5.500 |
Il totale del valore dello scarico è pari a: 6.000 + 12.500 + 33.000 + 10.000 = 61.500 | 10.000 | |
04/04 | TOTALE | + 1.000 | 10.000 |
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